Dalla tradizione ai social media
La storia di Argiolas è una di quelle che ci
affascinano, fatta di amore per il proprio
territorio, passione per il lavoro e allo
stesso tempo grandi sacrifici, ma anche di
un’intuizione geniale. Ce la racconta Ales-
sandra Argiolas, che ha scelto di rimanere
nell’azienda di famiglia, e in poco tempo
è riuscita a dare una svolta ancor più forte
Latradizione
diventa‘social’
diAntonellaPellegrini
in collaborazione con
L’anticaartecaseariasarda
elenuovetecnologie:
ArgiolasFormaggièriuscita
aconciliarequestidue
concettiapparentementein
contraddizione,anchegrazie
all’entratainaziendadiAlessandra
Argiolas,nipotedelfondatore,che
inpocotempohadatounasvolta
sulfrontedellacomunicazione,
mediantel’usodeisocialmedia,
con10.000followersuFacebook
A
rgiolas Formaggi ha saputo unire
quella che è da sempre l’unicità
della tradizione casearia sarda al-
le moderne tecnologie. Le antiche ricette
della tradizione vengono prodotte uti-
lizzando macchinari all’avanguardia che
garantiscono elevati standard di qualità,
nel completo rispetto del benessere degli
animali e dell’ambiente. La promozione e
il marketing avvengono utilizzando i più
moderni mezzi di comunicazione. Come è
possibile conciliare innovazione e tradizio-
ne, in un’azienda come Argiolas? “A pen-
sarci bene sembrano termini contraddizio-
ne”, dice Alessandra Argiolas nipote del
fondatore. “Tuttavia, noi pensiamo che
non si possa fare innovazione senza partire
dalla storia che ci ha permesso di arrivare
sin qui. Tradizione per noi sono le ricette
originali del Pecorino Sardo, la cura con cui
ogni singolo formaggio viene controllato
e testato, la selezione attenta e puntuale
di materie prime naturali. Tradizione è la
qualità, innanzitutto, ovvero l’utilizzo so-
lamente di latte fresco, il rifiuto di additivi
e conservanti dentro il formaggio”. E ag-
giunge: “Innovazione per noi è la ricerca, i
macchinari all’avanguardia e anche l’asso-
luta certezza della salubrità del prodotto
garantita da un laboratorio di analisi in-
terno, che controlla nel dettaglio ogni fa-
se della lavorazione, che esegue controlli
che solo alcune università italiane sono in
grado di fare. Da sistemi di gestione basati
su controlli Haccp e certificazioni di quali-
tà come ISO 22000, BRC, IFS e ICEA”. Un’a-
zienda, dunque, che affonda le sue radici
nel passato ma che si è aggiornata e ha
seguito l’evoluzione del mercato e della
tecnologia e che oggi, anche grazie all’en-