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novembre 2014

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“Sarà necessario far confluire le nostre

risorse - afferma - integrare le nostre in-

frastrutture e unire il nostro potere con-

trattuale nei confronti di Paesi terzi. Sia-

mo chiamati a diversificare le nostre fonti

energetiche e a ridurre l’elevata dipen-

denza energetica di diversi Stati membri.

È mia intenzione mantenere l’apertura del

mercato energetico europeo nei confronti

dei Paesi vicini. Tuttavia, se l’energia pro-

veniente dall’Est raggiungerà costi troppo

elevati, in termini commerciali o politici,

l’Europa dovrà essere in grado di passare

repentinamente ad altri canali di approv-

vigionamento. Se necessario dovremo

avere la capacità di invertire i flussi ener-

getici”.

L’impegno è poi forte anche per quan-

to concerne l’aumento delle quote delle

energie rinnovabili. “Credo fermamente

nel potenziale della crescita verde. Per

questi motivi auspico che l’Unione euro-

pea dell’energia diventi leader mondiale

delle risorse rinnovabili”. Superare l’o-

biettivo del 2020 per quanto riguarda l’ef-

ficienza energetica è un altro obbiettivo

ambizioso.

“L’Unione europea deve essere in prima

fila nella lotta contro il riscaldamento glo-

bale in occasione della conferenza delle

Nazioni Unite di Parigi del 2015 e oltre,

in linea con l’obiettivo della limitazione

dell’aumento delle temperature a un mas-

simo di due gradi Celsius al di sopra dei li-

velli preindustriali. Lo dobbiamo alle futu-

re generazioni”.

Una solidabase industriale

Nel mercato interno europeo occorre man-

tenere e consolidare una base industriale

forte ed efficiente.

“Sarebbe ingenuo pensare di poter fon-

dare la crescita dell’Europa sui soli servizi

- afferma il presidente Juncker. Dobbiamo

riportare al 20% entro il 2020 l’incidenza

del settore industriale nel PIL dell’Unione

rispetto all’attuale 16% scarso. Questo do-

vrebbe permettere all’Europa di mantene-

re la leadership mondiale in settori strate-

gici che offrono posti di lavoro ad elevato

valore, quali i comparti automobilistico,

aeronautico, ingegneristico, spaziale, chi-

mico e farmaceutico. A tal fine occorre sti-

molare gli investimenti nelle nuove tecno-

logie, migliorare il contesto in cui operano

le imprese, agevolare l’accesso ai mercati e

ai finanziamenti, in particolare per le pic-

cole e medie imprese, e dotare i lavoratori

delle competenze di cui l’industria ha biso-

gno”.

Restano prioritari il completo superamen-

to dei problemi di cui soffre il settore ban-

cario e la promozione degli investimenti

privati. “La mia Commissione sarà attiva

e attenta nell’assicurare l’attuazione inte-

grale della nuova disciplina di vigilanza e

di risoluzione, al fine di irrobustire le ban-

che europee così che possa ripartire l’ero-

gazione di prestiti all’economia reale”.

L’Europa del futuro è anche un luogo dove

i lavoratori possono muoversi liberamente

all’interno del territorio, senza che questo

possa sembrare una intrusione o addirittu-

ra una minaccia.

“Uno dei capisaldi del mercato interno è

Il personaggio

Jean-Claude Juncker è un politico e avvocato lussemburghese.

Nato a Redange-sur-Attert, è cresciuto nella regione delle miniere

dove il padre lavorava come operaio nell’industria siderurgica.

Ha studiato al liceo Michel Rodange della città di Lussemburgo,

prima di trasferirsi all’Università di Strasburgo, dove ha conseguito

una laurea di diritto. Si è congedato dalla carriera di avvocato nel

febbraio 1980 e non ha più esercitato questa professione. Per

quanto riguarda la sua carriera politica, Juncker è stato membro del

Partito Popolare Cristiano Sociale (PCS/CSV) dal 1974.

Nel giugno 1984, Juncker è stato eletto per la prima volta al

Parlamento lussemburghese e nominato ministro del Lavoro e

ministro delegato al Bilancio nel primo governo diretto da Jacques

Santer e poi, dopo le elezioni legislative del giugno 1989, nominato

ministro delle Finanze e ministro del Lavoro.

È stato primo ministro del Lussemburgo dal 20 gennaio 1995 al 10

luglio 2013 e presidente dell’Eurogruppo dal 2005 al gennaio 2013.

Candidato dal Partito Popolare Europeo per la presidenza della

Commissione europea alle elezioni europee del 2014, il 27 giugno

2014 il Consiglio europeo lo ha proposto come presidente della

stessa.

Juncker ha guidato la campagna del PPE per le elezioni per

il Parlamento europeo del 22-25 maggio 2014 visitando gli

Stati membri dell’UE e partecipando ai dibattiti presidenziali.

In base all’articolo 17 del trattato di Lisbona, il presidente della

Commissione europea è stato scelto, per la prima volta, tenendo

conto del risultato delle elezioni europee del 2014.