go debbano sostenere efficacemente
i processi di internazionalizzazione
delleaziende, semplificando laburo-
craziae il sistemafiscale,finanziando
adeguatamente la formazione e la
ricerca. Occorre inoltre porre una
particolare attenzione alle PMI, che
sono il tessuto imprenditoriale su cui
poggia l’industriamanifatturiera italia-
na. Sia per la copertura economica di
queste richieste, sia per altre impor-
tanti misure a livello industriale
si può far riferimento al
documento presenta-
to lo scorso anno
da Confindustria ai
principali rappre-
sentati politici: ‘Il
progetto Confin-
dustria per l’Italia:
crescere si può, si
deve’. Va inoltre
posta all’attenzione
della politica e in
particolare del go-
verno, la necessità
di operare sempre
più intensamente
con le istituzioni
dell’Unione Euro-
pea per sensibilizzare la BCE verso
unapoliticamonetariapiù favorevole
al Made in Europe, attualmente pe-
nalizzato dal cambio sfavorevole con
le principali monete, prima fra tutte
il dollaro”.
E sul fronte tecnologico? Oggi
si parla molto di eco-design, di
soluzioni a risparmio energetico
e di una sempre maggiore inte-
grazione dell’elettronica. Cosa
altro occorre, per affrontare i
competitor stranieri?
“È risaputo che la struttura indu-
striale italiana è composta da oltre
il 95% di Piccole Medie Imprese,
una realtà molto diversa da quella
della Germania dove esistono realtà
aziendali con dimensioni più gran-
di. Questo comporta debolezza su
alcuni fattori competitivi, quali ad
esempio gli investimenti in ricerca
e sviluppo e la capacità di aggredire
i mercati esteri. Nel contempo però
possediamo specifiche qualità che ci
portano ad essere apprezzati nelmer-
cato mondiale, quali la flessibilità,
l’attenzione al cliente, la capacità di
inventare, la capacità di risolvere i
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TPA
ITALIA
APRILE 2014
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INTERVISTA