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gennaio/febbraio 2018
‘C
ustoms management’ e ‘Global value chain’
sono tra i fattori chiave per esportare oggi.
Quali sono le nuove corsie delle esportazioni ita-
liane e quali i Paesi di destinazione delle nostre tec-
nologie? I dati elaborati dall’Ufficio studi di Anima
sulla meccanica varia offrono indicazioni impor-
tanti per analizzare la fenomenologia dell’export
della meccanica italiana. Rispetto al primo semestre
2016, nel medesimo periodo del 2017 gli scambi
commerciali sono aumentati del +3,6% per una
cifra complessiva pari a 14 miliardi di euro circa.
Tra i primi dieci Paesi, che hanno richiesto in misura
maggiore le tecnologie italiane, in prima posizione
si trovano gli Stati Uniti che nel 2017 hanno fatto
registrare un incremento (+22%) rispetto all’anno
precedente, fino a raggiungere 1,4 miliardi di euro.
Turbine a gas (+37,5%) e macchine per il solleva-
mento e la movimentazione (+148,2%) sono le due
merceologie più attraenti per la bandiera a stelle
e strisce.
Dopo gli USA, la Germania.
Oltre agli USA, si
confermano partner storici dell’Italia la Germania,
al secondo posto, e la Francia, al terzo. Secondo
un andamento stabile, i due Paesi europei hanno
importato l’italianità rispettivamente per 1,3 mi-
liardi di euro e 1,2 miliardi di euro. Per entrambe le
destinazioni aumentano le esportazioni di pompe
di Renato Castagnetti
L’export della meccanica italiana viaggia bene e segna un +3,6% nel primo semestre 2017
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Stati Uniti e Russia crescono a doppia
cifra. Estremamente positivi si segnalano anche i mercati di Arabia Saudita, Polonia e Iran.
Vediamo l’esperienza di due aziende
USA e Russia
trainano
l’export della
meccanica
varia
ECONOMIA