PERSONAGGIO DEL MESE
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ottobre 2017
due capannoni e avviando da subito la produzione.
Quando si trattò di trasferirci nel terreno attiguo e
più grande, passarono tre anni di attesa per otte-
nere le successive licenze edilizie. Pensi, erano pre-
viste 300 assunzioni. A causa di quell’attesa infinita
Mister Takada decise di valutare altre ipotesi alter-
native e nacque così uno stabilimento in Cina dove
passò la produzione che era ipotizzata inizialmente
a Carsoli. Il nostro progetto rimase così a meno della
metà. Quella è stata un’occasione persa. Non solo
per noi, ma anche per l’Italia”.
Ma lei ha avuto una grande intuizione che ha permesso
allo stabilimento di Carsoli di continuare a vivere, seppure
non secondo il progetto iniziale. Cosa fece a quel punto?
“Quando capimmo che la Corporation, a causa delle
lungaggini burocratiche incorse a Carsoli, aveva de-
ciso di spostare la realizzazione di quelle parti di
componenti nello stabilimento in Cina mi venne l’i-
in Abruzzo: erano poco meno di 15mila metri qua-
drati di terreno. Iniziammo in fretta la costruzione
dei capannoni, portando a Carsoli tutte le macchine
che avevamo a Carugate per la produzione dei ci-
lindri. E nel 1991 inaugurammo lo stabilimento che
doveva produrre non solo per l’Italia ma per tutta
l’Europa. Il progetto prevedeva di ampliare anche
la produzione dai cilindri ISO a tutte quelle parti di
componenti che non vengono lavorate a macchina
ma realizzate da fusione. E di essere il centro di pro-
duzione di queste parti per tutta Europa”.
E qui però il progetto si rallenta per fattori esterni. Così
l’Italia perde una grande possibilità. È la sua grande de-
lusione?
“Senza dubbio è la mia grande delusione in questi
magnifici 40 anni. Purtroppo, a Carsoli inciampammo
nella burocrazia locale. La prima licenza edilizia l’a-
vevo ottenuta a gran velocità, costruendo i primi
La prima sede di SMC-Italpneumatica e una immagine dell’inaugurazione del magazzino a Carugate nel 1990.