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PERSONAGGIO DEL MESE

32

rmo

settembre 2017

robotica, sta proprio nel vedere quali dovranno

essere le funzioni future dei robot e nel pro-

gettarle: è questa la vera sfida per il futuro. Dal

lato produttivo, invece, alcune funzioni non po-

tranno essere sostituite dai robot, neppure da

quelli collaborativi, che proprio per definizione

collaborano con l’uomo su quelle funzioni a mi-

nore valore aggiunto, ma non hanno una propria

intelligenza artificiale, un termine spesso usato

impropriamente, né tantomeno quella creatività

spesso necessaria nei nostri prodotti”.

Quale sarà la futura evoluzione dei robot contestualiz-

zati nella fabbrica intelligente?

“Nel concetto di Smart Factory vediamo sicura-

mente un aumento di robot mobili, vere e proprie

celle di lavorazione mobili capaci di spostarsi da

un punto all’altro della fabbrica in funzione delle

lavorazioni richieste. Così come il concetto di ‘ma-

trix manufacturing’, in cui non esistono più linee

consecutive di produzione, bensì un tessuto ma-

triciale di celle automatiche, dove i prodotti da la-

vorare transitano da una cella all’altra in maniera

non continua, ma in funzione della lavorazione

necessaria, trasportati da sistemi AGV capaci di in-

terfacciarsi con tutte le stazioni di lavoro”.

Kuka pensa di sviluppare robot che interagiscano

anche con software e macchine con tecnologia non

proprietaria?

“Kuka produce già robot con controller basati sul

Java, linguaggio di programmazione universale,

capaci quindi di scambiare ‘oggetti’ Java con altre

o da pannello, venendo incontro alla richiesta del

mercato di diminuire i tempi di ri-programmazione

dei robot in funzione di una elevata variabilità di

lotti produttivi. La robotica mobile è un ulteriore

passo avanti, essendo l’unione di un veicolo auto-

nomo (AGV) con un robot, collaborativo o meno.

Kuka sta investendo molto in questo ambito, per-

ché vede un grande spazio di sviluppo futuro. Il

nostro KMR iiwa, acronimo di Kuka mobile robot

intelligent industrial work assistant, è sempre più

richiesto per funzioni svolte in collaborazione con

operatori all’interno di spazi destrutturati.

Per finire, l’Industrial Internet of Things, per Kuka si

declina in un mondo di piattaforme Web capaci di

gestire tutte le funzioni di una linea automatica di

produzione. Si parla di acquisizione e analisi dei dati

produttivi, analisi predittiva per la manutenzione,

e, in generale, tutto ciò che verrà in futuro in ter-

mini di utilità per l’operatore, sempre seguendo il

paradigma Open API e quindi personalizzabili e ri-

programmabili secondo esigenza. Kuka sta progres-

sivamente cambiando business model, proponendosi

al mercato dell’automazione non più solo come

produttore di robot industriali, ma anche come sof-

tware house capace di creare piattaforme digitali

all’avanguardia in ambito Industrie 4.0. Un obiettivo

sviluppato grazie alla collaborazione con i colossi In-

foSys e Connyun, e a una notevole attenzione all’ar-

gomento sempre più sensibile della data security”.

C’è ancora spazio per la variante e l’apporto creativo

dell’uomo?

“L’apporto creativo dell’uomo, nel mondo della

L’apporto creativo dell’uomo, nel mondo della robotica, sta nel vedere quali dovranno essere le funzioni future dei robot e nel progettarle.