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marzo 2017
mentale che esperienze e sensibilità della produzione
si confrontino con la fattibilità tecnica di pertinenza dei
costruttori. “Sono in gioco aree limitate, costi delle au-
tomazioni di carico e scarico, numerosità del personale
necessario, dimensionamento della linea di verniciatura,
tutto ciò ha un impatto sensibilissimo sia sui costi di in-
vestimento sia di produzione - precisa il manager - una
fase molto delicata è quella della definizione dei dati
di progetto che, se interpretata in maniera estensiva,
per coprire ogni situazione, anche la meno frequente,
comporta dei dimensionamenti che presto confliggono
sia con le aree sia con i budget a disposizione. Un altro
aspetto riguarda la disponibilità e il trasferimento dei
dati di produzione della linea alla rete di stabilimento,
questa modalità di integrazione è oggi al centro dell’at-
tenzione dei committenti e costituisce uno dei cardini
del programma di innovazione manifatturiera che va
sotto il nome di Industry 4.0. La disponibilità di dati pro-
duzione - prosegue Bodini - è una caratteristica distin-
tiva dei sistemi di supervisione e automazione di cui i
nostri impianti sono corredati ormai da molti anni; però
l’attenzione alla messa a disposizione di questi dati per
un loro utilizzo integrato con quelli degli altri reparti
dello stabilimento, nell’ottica di una gestione della fun-
zione produttiva trasversale e armonizzata attraverso
un sistema informatizzato di stabilimento (MES), è cosa
più recente”.
Ottica globale.
Luciano Riva, direttore tecnico divisione
verniciatura Tecnofirma, sottolinea come nella materia
che stiamo trattando le casistiche siano infinite e come
sia decisivo un approccio al progetto in un’ ottica glo-
bale: “Bisogna studiare i flussi dei materiali in entrata/
uscita (tipicamente dai reparti produttivi all’impianto e
da questi all’imballaggio/spedizione di prodotti finiti),
con particolare riguardo ai sistemi di carico/scarico au-
tomatico dei pezzi da trattare, le interazioni tra stadi
produttivi precedenti/successivi (fonderie, lavorazioni
meccaniche, costruzioni di carpenterie, stampaggio ma-
terie plastiche, trattamenti superficiali preliminari e/o
seguenti, assemblaggio ecc.). Le caratteristiche tecnolo-
giche - spiega Riva - spesso determinano i cicli e le solu-
zioni impiantistiche, nonché le modalità applicative del
processo di verniciatura. Va tenuta in gran conto l’in-
tegrazione dell’impianto con altri impianti riferiti alla
riduzione dell’impatto ambientale, quali impianti di de-
purazione acque reflue e trattamento acque primarie,
trattamento delle emissioni gassose con postcombustori
e sistemi affini. Altro elemento importante: la correla-
zione con le fonti energetiche necessarie; questa non si
limita alle classiche ‘utilities’ di stabilimento (rete gas,
compressori, caldaie e centrali termiche), negli ultimi
anni è notevolmente aumentata la sensibilità verso gli
aspetti di risparmio energetico e relative agevolazioni
fiscali, con incremento di installazioni di sistemi foto-
voltaici, impianti di cogenerazione energia elettrica/
termica, sistemi di recupero calore da emissioni ad alta
temperatura e altri ancora”.
Ingegneria e know-how.
Alessandro Soba, sales
manager Verind, settore industria, mette in evidenza
come, alla base dell’attività della sua azienda, vi sia sem-
pre più il binomio ingegneria di sistema e know-how:
“Il processo di verniciatura e rivestimento superficiale -
dice - è complesso e articolato visto il numero rilevante
delle variabili al contorno. Soluzioni tecniche innovative
devono essere opportunamente contestualizzate nella
realtà industriale in cui si stanno proponendo e devono
essere opportunamente integrate con tutte le tecnolo-
gie coinvolte, al fine di assicurare i migliori benefici. In
questa logica sono richieste competenze differenziate
che mediante piattaforme di lavoro valutino l’effettiva
fattibilità, le modalità d’implementazione e garanti-
INCHIESTA
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