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25

rmo

gennaio/febbraio 2017

sistema permette il cambio automatico degli acces-

sori passando dalla tornitura alla fresatura, fino alla

rettifica in pochi secondi. Questo sistema è multita-

sking poiché può lavorare sia pezzi rotosimmetrici

sia prismatici, grazie all’asse Y integrato. Il centro di

tornitura è dotato di motori direct drive sia sul man-

drino sia sulla tavola rotante, in modo da eliminare il

cambio meccanico delle velocità.

“Questo aspetto tecnologico è solo l’inizio della ri-

voluzione industriale, che ci aspettiamo nei prossimi

anni - sottolinea Giovenale -. L’integrazione delle

macchine utensili e la fabbrica digitale sono ante

litteram in Pietro Carnaghi. Non è possibile pro-

durre FMS di grandi dimensioni senza pensare alla

loro integrazione e all’automazione di fabbrica”. E

ha continuato: “Produttività, capitale umano, inno-

vazione quotidiana, formazione delle competenze

sono da sempre stati presenti in azienda. Ecco al-

lora che la fabbrica 4.0 prende forma nella sua

accezione più moderna: sensoristica, gestione dei

dati, nuove tecnologie, automazione, diagnostica,

cloud computing. Insomma, la fabbrica digitale è

ormai un dato di fatto”.

Macchine a valore aggiunto.

Come già segnalato

Pietro Carnaghi è particolarmente impegnata nella

fornitura all’industria dell’aerospace. Questo com-

parto esige celle di produzione integrate nel processo

produttivo, in grado di generare dati e certificazioni

delle lavorazioni. Si tratta di linee flessibili capaci di

produrre senza il presidio dell’operatore, 24 ore al

giorno sette giorni la settimana. L’impresa lombarda

ha selezionato una serie di fornitori di primo piano,

sia per quanto riguarda la componentistica elettro-

nica CNC, motori e azionamenti, sia la componenti-

stica oleoidraulica.

“L’utilizzo delle nuove tecnologie - conclude Giove-

nale -, non solo porterà benefici in termini di qualità,

produttività e affidabilità nei processi e dei prodotti,

ma aggiungerà valore all’impresa che li utilizza”.

@gapeloso

comparti manifatturieri che sono in ottima salute. Mi

riferisco al settore aerospace, jet engine in partico-

lare, e delle lavorazioni di medie/grandi dimensioni

nella meccanica generale. Si tratta di settori in grado

di recepire appieno le macchine utensili targate Pie-

tro Carnaghi. Grazie ai nostri sistemi per produrre,

particolarmente apprezzati dal mercato manifattu-

riero, il portafoglio ordini è coperto per tutto il 2017.

Un dato importante per continuare a sviluppare mac-

chine in grado di soddisfare non solo la produzione,

ma di integrarsi nella moderna fabbrica digitale”.

L’impianto produttivo principale, localizzato a Villa

Cortese, in provincia di Milano, è stato ampliato in

maniera significativa, aggiungendo nuove unità di

produzione dedicata alle grandi macchine, con ca-

pannoni che raggiungono i 20 m di altezza utile, ar-

rivando a una superficie totale coperta superiore ai

50.000 m

2

. L’azienda, certificata UNI EN ISO 9001:2000

per la qualità, ha una capacità annua di produzione

di circa quaranta/cinquanta macchinari, con migliaia

di installazioni in tutto il mondo. L’azienda esporta

infatti circa il 90% della produzione.

Il mercato manifatturiero è cambiato.

“In que-

sti ultimi anni - ha detto Giovenale - il mercato ma-

nifatturiero si è notevolmente modificato. Oggi le

richieste di lavorazioni con grandi diametri sono di-

minuite. Per questo motivo Pietro Carnaghi propone,

nella propria gamma di prodotti, sistemi in grado di

tornire diametri che variano da un metro fino a tre

metri. Ovviamente sono disponibili anche i sistemi per

la lavorazione di geometrie dalle grandi dimensioni”.

Interessante il centro di tornitura/fresatura verticale

multitasking della serie Flexturn (foto di apertura), in

grado di eseguire operazioni di tornitura e fresatura

in un unico posizionamento del pezzo da lavorare. Il

Particolare parziale di FAN Case del Jet Engine XWB che equipaggia gli Airbus 350.