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rmo

aprile 2016

perava una percentuale del 25%. Anche nel settore dei

servizi, leprevisioni rimangonoottimistiche, con indicatori

allineati o appena inferiori a quelli rilevati a settembre.

Livelli di attività e ordinativi restano in crescita.

“Le valutazioni espresse all’inizio di dicembre dalle nostre

imprese - commenta il Presidente di Confindustria Pie-

monte Gianfranco Carbonato - stemperano le preoccu-

pazioni più immediate per un raffreddamento del clima

di fiducia in conseguenza del peggioramento del quadro

economico complessivo, ripresa europea ancora molto ti-

mida, rallentamentodei paesi emergenti. Lamaggioranza

delle imprese si attende anche per i prossimi mesi un an-

damento positivo di livelli di attività e ordini, a conferma

di una certa ‘resilienza’ delle prospettive del mercato ad

andamenti di breve periodo”. E ha proseguito: “D’altra

parte non bisogna nascondersi che la domanda interna

rimane troppo debole per dare basi sufficientemente so-

lide a una crescita ancora molto legata ai mercati esteri.

Nei prossimi mesi la sostenibilità della ripresa si gioca so-

prattutto sul rilancio degli investimenti. Su questo fronte

ci sonopiccoli segnali positivi cheauspichiamo si rafforzino

nei prossimi trimestri”.

Lavorazione del metallo

Considerazioni diverse sono applicabili al comparto dei prodotti

in metallo. Dopo un anno di buona crescita di produzione e ordini,

il peggioramento delle previsioni è piuttosto brusco e andrà dunque

monitorato nei prossimi mesi. Potrebbe infatti segnalare una svolta nel trend

positivo oppure essere una semplice pausa. Negli altri settori, gli indicatori sono

sostanzialmente allineati a quelli registrati a settembre. Questo vale, in particolare, per i

comparti automotive, meccanica strumentale, tessile-abbigliamento e gomma-plastica: in tutti i casi prevalgono

aspettative ampiamente ottimistiche. L’automotive conferma i segnali positivi dello scorso trimestre, dopo la

flessione del terzo trimestre. Per meccanica strumentale e gomma plastica si può parlare di consolidamento di

un trend espansivo in atto da alcuni trimestri. Per il comparto tessile-abbigliamento il 2015 si chiude nel clima

di fiducia moderatamente positivo che ha caratterizzato il resto dell’anno, fatte salve le consuete stagionalità.

Infine, va segnalata la situazione di perdurante, grave crisi dell’edilizia e del suo indotto. I nostri indicatori non

segnalano alcun miglioramento, restando attestati su valori molto negativi, come nei mesi scorsi.

Comparto manifatturiero.

Per le oltre 900 aziende

del campione le attese sui livelli produttivi rimangono

ottimistiche; il tenore dei giudizi non muta in modo si-

gnificativo dalla precedente rilevazione. Il saldo ottimi-

sti-pessimisti peggiora di tre punti rispetto a settembre,

passando da +8,6 a +5,8%. Analoga tendenza è riferibile

alleprevisioni sugli ordini totali. Leattese restanopositive

e il saldo ottimisti-pessimisti perde un paio di punti (da

+6,7 a +4,2%). Sostanzialmente stabile l’occupazione: il

saldo passa da +5,0%a +2,3%. Il 21%delle aziende pre-

vede di fare ricorso alla CIG, una quota lievemente supe-

riore a quella di settembre (18%).

Tiene l’export.

Il saldo (+10,3%) è immutato rispetto a

tre mesi fa. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva

(72,5%), rimaneattestato sul valoredello scorso trimestre,

non lontano dal livello ‘normale’. In lieve accelerazione

gli investimenti: lapercentualedi imprese conprogrammi