Strategie
PERSONAGGIO DEL MESE
La scommessa fatta anni orsono su Regioni quali la Cina, il Nord America e più in
generale il mercato del Nord Europa, l’individuazione di due ben specifici settori
di applicazione (aerospace ed energia) ma anche l’adozione della filosofia Lean e
la produzione di macchine ad alto contenuto tecnologico stanno dando risultati
soddisfacenti a Mandelli Sistemi. Scelte coraggiose e lungimiranti di cui parliamo
con Saverio Gellini, amministratore delegato dell’azienda piacentina
Mandelli
cresce
grazie all’aerospace
di Luca Rossi
M
andelli Sistemi si è da tempo focalizzata sui settori
dell’aerospace, strutturale emotoristico, dell’energia
e dell’oil &gas, valutandone le grosse potenzialità di sviluppo
nel prossimo futuro e la rispondenza a questi delle soluzioni
tecnologiche avanzate delle proprie macchine. Se il mercato
domestico sta dando segnali di ripresa, altrettante possibilità
di crescita arrivano dall’export dal quale l’azienda piacentina
ricava l’80%del suo fatturato. Europa da un lato, Cina e Nor-
damerica sono i mercati di maggiore sbocco. Ma anche l’Iran
rappresenta una frontiera su cui Mandelli sta concentrandosi,
anche grazie a una politica di penetrazione attuata ancora
prima delle sanzioni internazionali. Un’azienda in espansione
Mandelli, come ci racconta SaverioGellini, direttore generale,
che ha anche introdotto sulle linee di produzione la filosofia
Lean ottenendone da subito significativi benefici.
Ingegner Gellini, partiamo dai dati del PIL 2015 in Italia,
ossia una crescita di uno 0,8%: anche voi avete un riscon-
tro alla seppur minima ripartenza del mercato italiano?
“Per Mandelli storicamente il mercato nazionale è stato
molto importante, anche se nel corso degli ultimi 10-15 anni
èdiventato leggermentemeno significativo. Possoperò con-
fermarle che, in particolare dall’inizio dell’anno, registriamo
un fermento anche grazie ad alcuni interventi legislativi
come il maxi ammortamento o la Legge Sabatini. Ci sono
diversi clienti chedenotanouna volontàdi anticipare investi-
menti che erano già stati previsti più in là nel tempo. Quindi
direi che le manovre che sono state decise a livello governa-
tivo sono state un aiuto, in generale”.
In una recente indagine presentata da ICE e Ucimu,
emerge che l’età media del parco macchine utensili
italiano è la più alta registrata negli ultimi 40 anni. Per
cambiare questo quadro, cosa occorre fare da parte delle
aziende?
“La nostra aziende affronta questa tematica secondo due
direttrici. Innanzitutto cerchiamo di proporre soluzioni che
siano innovative al punto tale da riuscire a stimolare anche
un investitore timoroso, come spessopoi accadenelmercato
nazionale, a intravedere dei vantaggi che lo inducano a in-
vestire sul nuovo. E questo, ad esempio dall’integrazione di
funzioni su una stessa macchina come tornitura e fresatura,
dalla possibilità di lavorare in cinque assi, di avere massima
flessibilità o ancora di avere una maggiore automazione. Se
questo non avviene ci proponiamo anche come partner, e
con un certo successo, per la completa ricostruzione di mac-
rmo
aprile 2016
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