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ottobre 2015
STRATEGIE
ripartire con numeri più piccoli, 30-40 macchine l’anno, e
con sedi diversedaquelleoriginarie: abbiamomantenuto
la sede di Grassobbio, dove ancora oggi si sviluppano e
costruiscono i controlli numerici Task84, e che oggi ospita
l’ufficio centrale Schiavi, affiancata da una nuova sede
a Manerbio, in provincia di Brescia, dove stiamo produ-
cendo le presse - continua Nicolò -, con l’obiettivo futuro
di aumentare il numero di presse prodotte e distribuite
in Italia e all’estero.
Alta tecnologia e progetti speciali.
Il piano industriale
preparato per il rilancio di Schiavi si snoda lungo cinque
anni e prevede di tornare a produrre circa 100 macchine
l’anno. Per questo è cruciale il primo stepdi questopiano,
quello a valenza triennale, fatto di innovazione tecnolo-
gica, costruzione di una rete commerciale globale e pre-
parazione della capacità produttiva per sostenere quei
numeri. “Schiavi produce tre grandi famiglie di presse
- illustra Elia -: quelle di fascia economica e di fascia cen-
trale utilizzano la stessa tecnologia di piega perfetta che
ha reso famosa Schiavi, ovvero con la classica tecnica dei
tavoli indeformabili. Nella fascia economica intendiamo
ottimizzare la costruzione per offrire un modello unico
in forma di pacchetto al cliente. Il modello centrale, la
nostra alta qualità, comprende due tipologie di presse,
una standard e una a corsa maggiorata. Anche qui otti-
mizzeremo la costruzione rendendo simili i particolari ab-
bassando i costi di produzione, offrendo al contempo la
flessibilità al cliente per customizzazioni di struttura e di
meccanica, sia in fase di produzione che per possibili suc-
cessivemodifiche che potremo apportare velocemente su
richiesta”. Terza famiglia di prodotti sono infine i progetti
speciali, su cui si punteràmolto, ovvero progetti di presse
con tonnellaggi e dimensioni molto grandi costruite con
preziosi per lo sviluppo dei prodotti”. La famiglia Zinetti
ha preso in questo modo le redini di Schiavi, mettendo
in opera un piano industriale che mira a far rinascere il
marchio: “Con il vantaggio di poter guardare l’azienda
dall’esterno - spiega Nicolò Zinetti -, abbiamo valutato
con attenzione quali erano i suoi punti di forza e quali
quelli di debolezza. Primo punto di forza di Schiavi è si-
curamente la qualità e la semplicità della tecnologia che
offre, sia nelle presse piegatrici che nei controlli nume-
rici. Questo apriva inoltre sinergie importanti con Zinetti
Technologies, gruppo nel quale vengono rappresentati
brand prestigiosi come Mitsubishi laser, utensili Wilson
tool, software Jetcam, Baykal, Finn-Power crimping, e
commercio di macchinari usati e rigenerati. Mancavano
le presse, e per questo Schiavi si è presentata come una
prestigiosa opportunità per ampliare la nostra gamma di
prodotti ”.
Da distributore a costruttore.
L’unione delle sinergie
tra Zinetti e Schiavi porta un’importante trasformazione
nel Gruppo Zinetti, che da distributore ora si trasforma
anche in costruttore, dopouna piccola parentesi con la TP
Tooling, poi ceduta a Wilson Tool di cui è rivenditore da
25 anni. “Essere costruttori è ovviamente più prestigioso
che essere distributori, ma ovviamente comporta più ri-
schi - dice Nicolò -. Stiamo ricostruendo Schiavi da zero,
tenendo il meglio sia dal punto di vista del prodotto che
del personale. Abbiamo mantenuto il core business che
ha fattodell’aziendaunmarchio conosciutoe apprezzato
in Italia, dove oggi ha piùdi 13mila installazioni, conmac-
chine che dopo 15-20 anni funzionano ancora perfetta-
mente”. Ovviamente, la famiglia Zinetti ha dovuto fare
delle valutazioni: Schiavi produceva numeri importanti,
nell’ordine di trecento presse l’anno. “Abbiamo deciso di
Vista fronte e retro della pressa Hfb-x 130.30 con corsa e luce maggiorata rispetto alla versione standard.