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marzo 2015
Si stima che l’operazione possa costare (a seconda della
quota percentuale di azioni che verrà acquisita) dai 556
milioni di euro agli 1,64 miliardi di euro. L’acquirente
pagherà un ammontare per azione di 27,5 euro.
Masahiko Mori ha dichiarato in proposito:”Si tratta di
un’offerta amichevole di acquisto e confido che sia pos-
sibile acquisire senza problemi oltre il 50% delle azioni”.
Mori ha inoltre affermato che la via dell’acquisizione si è
concretizzata come una via obbligata per integrare rapi-
damente e definitivamente le due società, soprattutto a
causa di una serie di problematiche burocratiche e legali.
La cosa giusta.
“Sono convinto che stiamo facendo
la cosa giusta - ha detto Rüdiger Kapitza - si tratta di
guardare al futuro, essere davvero globali e avere come
bussola il mercato; mi rendo conto che ci possono essere
delle resistenze psicologiche nell’abbandonare le cose
del passato ma noi uniamo le forze per fare il bene della
società che dirigiamo. Qualche anno fa eravamo a 33
milioni di euro di fatturato, oggi, dopo questo periodo
di collaborazione, siamo a 2,3 miliardi: le due aziende
vanno meglio insieme che separate è un fatto che sta nei
numeri. Considero il prezzo di 27,50 euro per azione un
valore equo. L’andamento del 2014 è la prova del nove:
utili record e fatturato record, il miglior anno da noi mai
realizzato, e anche il 2015 si annuncia buono”.
A Pfronten si respira un clima positivo nello staff e nel
management, del resto, il via libera all’operazione da
parte del consiglio di amministrazione e del consiglio di
sorveglianza di DMG Mori AG è avvenuto all’unanimità.
Verso i primi di aprile si potranno già tirare le somme
sulla manovra di acquisizione.
Alla domanda su come potranno reagire gli azionisti,
Masahiko Mori ha risposto che sicuramente essi sa-
pranno cogliere l’importanza dell’operazione e soprat-
tutto le grandi opportunità che si schiudono davanti alla
nascente nuova società. Opportunità peraltro già prece-
Collaborazione Porsche – DMG Mori
Grande risalto è stato dato, durante l’open-house di Pfronten, alla collaborazione fra Porsche e
DMGMori, all’interno del progetto 919, un prototipo di auto da corsa nella classe LMP1 della
FIAWorld Endurance Championship. Il nuovo regolamento del WEC, basato sull’efficienza,
richiede l’utilizzo di tecnologie ibride innovative che possano essere utilizzate anche
nella produzione di serie. DMGMori, quale partner premium esclusivo del
teamPorsche, è a fianco della casa automobilistica, intenzionata a
ben figurare nella categoria massima del Campionato
del mondo sport prototipi (WEC), che prevede
otto corse in tre continenti, di cui la 24 ore di Le
Mans rappresenta l’apice.
dute da anni molto proficui di collaborazione su scala
mondiale. In effetti la svolta annunciata appare l’op-
zione più naturale: l’integrazione fra le due realtà era
giunta, diciamo così, a un punto di non ritorno; ormai
esse avevano messo in comune strategie, marchio, pro-
dotti, centri di assistenza e produzione, reti comuni e
servizi di vario tipo: non avrebbe avuto alcun senso fer-
marsi a questo punto, pena rinunciare a enormi possibi-
lità di sviluppo. L’ultimo tratto di strada mancante era
appunto quello di fondere le volontà dando vita a un
unico ‘cervello’. Ed è quello che sta accadendo.
Uno sbocco necessario.
“Con tutto il rispetto - ha
aggiunto Masahiko Mori - se gli azionisti sono impor-
tanti, altrettanto importanti sono i clienti, la qualità
dei prodotti, le nostre maestranze…perché è da questi
elementi che poi scaturisce il successo; e dal successo
derivano gli introiti e noi partiamo sempre, nel fare i bi-
lanci, da quanto vendiamo. Siamo pienamente convinti
che stiamo facendo il bene dell’azienda. Per quanto ri-
guarda il prezzo di acquisto delle azioni osservo che il
loro prezzo medio sarebbe di 16 euro, pertanto l’offerta
di 27,50 euro ci sembra, ribadisco, equa. Per realizzare
l’operazione saremo costretti a chiedere dei prestiti alle
banche, cosa che normalmente non amiamo fare ma
crediamo così di agire per il meglio nell’interesse della
società”.
I risultati di anni di collaborazione fra le due realtà si
potevano toccare con mano nel corso dell’open-house.
Su una superficie espositiva di 5.800 m
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erano schierate
ben 72 macchine, di queste, quattro erano delle ante-
prime mondiali: la CTX beta 1250 TC, la quarta genera-
zione della DMU 100 P DuoBlock e della DMC 125 FD
DuoBlock e inoltre la DMC 270 U.
Di grande interesse anche le interfaccia Celos, cavallo di
battaglia del marchio DMG Mori, che mostravano, oltre
al già sostanzioso pacchetto, anche quattro nuove app.