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Gruppo Prima Power per rientrare nel settore degli
impianti per la lavorazione della lamiera dopo una
parentesi di quattro anni nei quali ho operato nel
settore degli impianti per la lavorazione dei tubi
e profili e a partire da maggio sono operativo nel
Gruppo con il ruolo di Sub-Region South Europe
manager. Prima Power è organizzata in quattro
Product Unit riconducibili agli stabilimenti dove si
producono tutti gli impianti commercializzati poi
da quattro Region Unit. La Region più importante
per volumi e fatturati è quella denominata 1 e cioè
Europa e Sud America all’interno della quale si trova
l’area di cui sono stato nominato responsabile che
comprende Italia, tutti i Paesi della ex Yugoslavia,
Grecia e Turchia. In questi mercati sono responsa-
bile della vendita e dell’assistenza degli impianti
del gruppo con una struttura complessiva di circa 70
persone suddivise tra Italia e Turchia della cui filiali
sono anche general manager”.
Ci fa una fotografia dello stato attuale del settore della
deformazione e della lavorazione laser, nelle diverse aree
del mondo e poi in Italia?
“Non mi sembra opportuno dilungarmi in una ana-
lisi globale che risulterebbe lunga e complessa e che
forse meriterebbe uno spazio dedicato ma vorrei
soffermarmi almeno sulla situazione dell’area di cui
sono responsabile. Gli indici macroeconomici sono
noti a tutti ma ovviamente non possono dare indi-
cazioni dettagliate e percezioni che solo chi vive a
stretto contatto con il mercato di riferimento può
avere. Il mercato italiano vive una situazione parti-
colare e contraddittoria che definirei ‘voglio ma non
posso’. Dopo anni di crisi e di riduzione significativa
degli investimenti in nuovi impianti c’è una rinno-
vata volontà da parte di molti imprenditori di so-
stituire i propri impianti per ritrovare competitività
in virtù anche di qualche cenno di miglioramento
nell’acquisizione ordini, ma qui interviene la diffi-
coltà di accedere al credito che frena molte volte
sul nascere tali volontà. Il mercato dell’ex Yugoslavia
continua nel trend positivo già evidenziato lo scorso
anno anche se rimane un mercato dalle dimensioni
limitate e dove gli investimenti sono molto legati ai
fondi Europei. La Turchia continua a crescere anche
se non più ai ritmi di inizio decennio e con fisiolo-
giche fasi di rallentamento, ma continuando a mo-
strare ottime opportunità sia per i costruttori locali
che per quelli stranieri”.
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settembre 2014
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