Barometro
a cura di
rmo
settembre 2014
56
Il rischio
Russia
per la
meccanica
strumentale
Secondo le stime Sace, il Gruppo italiano
che assicura i crediti all’export, le esporta-
zioni italiane saranno negativamente col-
pite dalle nuove sanzioni contro la Russia
decise da UE e USA con una possibile ridu-
zione dell’export Made in Italy in Russia
nel biennio 2014-2015 compreso tra 0,9 e
2,4 miliardi di euro. L’Italia, accanto alla
Germania, è infatti il partner europeo più
importante per la Russia, il più esposto ai
rischi di questa fase sfociata a fine luglio
nell’approvazione da parte dei leader eu-
ropei di sanzioni che vanno a colpire in
particolare il settore bancario, quello pe-
trolifero e quello della difesa.
Sace ha delineato due diversi scenari. Il
primo scenario prevede una rapida conclu-
sione della crisi. Una situazione che com-
porterebbe per l’export italiano un calo
limitato al 9% circa nel 2014 ed una lieve ri-
presa dello 0,5% nel 2015, per una perdita
totale di esportazioni pari a 938 milioni
di euro. Nel secondo scenario, invece, che
prevede l’intervento armato russo e la chiu-
sura dei gasdotti in Ucraina, nonché un ul-
teriore aumento dei tassi di interesse russi
e la fuga di capitali, le sanzioni verrebbero
inasprite. Di conseguenza l’impatto nega-
tivo sulla crescita russa si ripercuoterebbe
sulla domanda domestica e quindi anche
sul nostro export, che crollerebbe del 12%
nel 2014 e dell’11% nel 2015 con una per-
dita totale di esportazioni nel biennio pari
a 2,4 miliardi di euro.
Nel primo quadrimestre del 2014, la sva-
lutazione del rublo (che rende molto più
costoso per i buyers russi importare merce
dall’Europa) e la guerra in Ucraina hanno
fatto sì che l’export italiano verso Mosca
sia già calato del 4,8%. Una tendenza che
rischia di aggravarsi. Con 3,6 miliardi di
euro di export registrato nel 2013, la mec-
canica è il settore più esposto all’impatto
delle sanzioni: infatti quasi il 30% delle
nostre vendite verso Mosca è composto da
macchinari e beni strumentali. Nel biennio
2014-2015 il settore, sempre secondo le
stime Sace, potrebbe dunque registrare un
calo del valore delle esportazioni compreso
tra 500 milioni e 1 miliardo di euro. L’unico
fattore che a nostro avviso potrebbe fre-
nare questa debacle è rappresentato dalla
tipologia dei prodotti italiani (meccanica
strumentale, macchinari e tecnologia per
la manifattura) di alta qualità e perciò dif-
ficilmente reperibili su altri mercati.
Se la Russia rappresenta una minaccia
sempre più pesante per l’export del set-
tore della meccanica, un sostegno sul mer-
cato domestico potrebbe giungere dalla
“nuova Sabatini” e la ‘Tremonti quater’,
che dovrebbero stimolare gli imprenditori
al rinnovamento di macchinari e impianti.
La ‘nuova Sabatini’ sta già riscuotendo un
buon successo tra le PMI del manifattu-
riero: il 4,6% del campione interpellato da
Fondazione Impresa ha già fatto richiesta
degli incentivi, privilegiando i macchinari
per la produzione. In prospettiva l’interesse
per questo bonus è destinato a crescere ed
entro la fine dell’anno la quota di piccole
che ne faranno richiesta salirà all’8,5%.