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Strategie
Personaggio del mese
I
mprese
M
ercato
rmo
luglio/agosto 2014
aziende italiane sono molto apprezzate perché in
grado di proporre soluzioni ad hoc per lavorazioni
e prodotti speciali, oltre la commodity, quindi. È
dunque nella capacità di innovazione, nella ricerca
di soluzioni specifiche alle esigenze del mercato e
nella collaborazione tra progettazione, produzione
e ingegnerizzazione che si trova la ricetta per la
crescita. L’Italia ha bisogno, dunque, di incentivare
questa evoluzione”.
A livello complessivo, quali sono i mercati che cresce-
ranno di più e perché?
“I mercati trainanti per noi, ma credo valga per
tutti, sono la Cina, gli Stati Uniti e la Germania per
motivi in parte diversi. La Cina assorbe ordini perché
la loro produzione va velocissima e i loro prodotti
hanno invaso i mercati mondiali. Gli Stati Uniti, dal
canto loro, dopo la crisi del 2008-2009 stanno regi-
strando una crescita sostenuta iniziata nel 2011. Da
loro le politiche del governo Obama hanno inciso in
due direzioni: incentivando il rientro delle attività
produttive dalle delocalizzazioni e lavorando sul
cambio del dollaro, con politiche monetarie espan-
sive, ovvero in grado di rendere appetibili i prodotti
americani per molti mercati esteri. Gli Stati Uniti
vivono dunque l’innesto di nuovi ordini dall’estero
e il rientro del lavoro. Questo ha generato un clima
positivo, fatto di ulteriori investimenti: le basi per
la ripresa e, per noi, per dare sbocco alla vendita di
nuovi macchinari. In Europa l’uscita dalla crisi sta
avvenendo a due velocità. Quella della Germania
e quella di tutti gli altri. L’economia tedesca ha
sofferto meno la crisi degli altri perché le politiche
che è riuscita a imporre dall’alto della sua posizione
di forza data dai bilanci in ordine, le ha permesso
di incentivare l’esportazione come contraltare alla
crisi di domanda interna. Gli altri Paesi, come detto,
stanno avendo un’evoluzione più lenta, anche per
record. Questa tendenza ovviamente ci fa molto
piacere, ma, in fin dei conti, non è che la naturale
conseguenza di una tendenza che si manifesta, ap-
punto, da almeno un anno. Prima erano aumen-
tate in maniera consistente le trattative, queste,
oggi, si sono trasformate in conferme d’ordine.
Non possiamo che definirci soddisfatti”.
Il mercato italiano in che situazione si trova? Quali le
direttrici su cui muoversi e cosa, a livello di sistema, deve
cambiare?
“Anche per l’Italia, sempre facendo riferimento ai
nostri ambiti di lavoro, la situazione sta evolvendo
e registriamo un incremento delle trattative e
degli ordini, molti di più rispetto a due anni fa e
anche rispetto a solo un anno fa. Certo, la diffe-
renza sostanziale rispetto ad altri Paesi, sia euro-
pei sia a livello globale, è che a stagnare, qui, non
sono più gli ordini, sono ancora gli investimenti. La
conseguenza è che la crescita è contratta di più ri-
spetto a quanto, dal nostro osservatorio, potrebbe
e dovrebbe essere. Indubbiamente la crisi ha col-
pito duro e a livello orizzontale, per cui c’è molta
prudenza nel mettere mano agli investimenti. Se,
però, occorre lanciare un segnale è bene che lo si
faccia. La produzione manifatturiera ha gli indica-
tori positivi un po’ ovunque, sarebbe opportuno
sostenere il trend con nuovi investimenti. In Italia,
ripartono prima e meglio le aziende che hanno
costruito una presenza internazionale e che espor-
tano i prodotti all’estero, rispetto a chi si sostiene
esclusivamente con la domanda interna. È dunque
opportuno che il sistema Paese incentivi ulterior-
mente la presenza globale delle aziende italiane e
le sostenga nel loro tentativo di proporre prodotti
e soluzioni all’estero. La ripresa per l’Italia avverrà
prima se, nell’andare all’estero, si darà spazio alla
sua vocazione creativa e di innovazione. Oggi le
Gantry GTF/35 adatta per lavorazioni rapide di materiali compositi. Macchina della famiglia GTF a doppia traversa.
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