progettare
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MARZO
2018
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stadio di prototipo. Dalla terminolo-
gia anglosassone Customization is
free e complexity is free: produrre
oggetti personalizzati e differenti l’u-
no dall’altro per mezzo della stampa
3D non costa di più che fabbricarli
tutti uguali e il costo di elementi
composti e con geometrie complesse
dipende (quasi) esclusivamente dalla
quantità di materiale utilizzato. La
manifattura digitale supera quindi il
concetto di produzione per economie
di scala indirizzando la progettazio-
ne verso prodotti personalizzati e
di elevata qualità ed espandendo le
relazione fra gli oggetti e i sogget-
ti protagonisti della trasformazione
digitale: aziende, artigiani, autopro-
duttori e progettisti. La commistione
e la capacità di lavorare in sinergia
con competenze diverse è oggi più
che mai indispensabile rispetto alla
necessità di combinare know-how
sulle tecnologie e sui materiali con
un’ampia visione di metodo proget-
tuale. E la nautica rappresenta un
ambito in cui tale interdisciplinarietà
offre grandi potenzialità; un contesto
in cui elevata qualità e personalizza-
zione del prodotto sono le principali
caratteristiche del settore.
La nautica nel nostro Paese
L’Italia è il secondoproduttoremondia-
le di imbarcazioni da diporto, superato
unicamente dagli Stati Uniti, e leader
nel compartomega yacht taylormade.
Nonostante i numeri importanti, la
nautica italiana è rappresentata prin-
cipalmente damicro e piccole imprese
più vicine alla dimensione dell’artigia-
nato che di una vera industriamanifat-
turiera. Ed è qui che la sfida di Industria
4.0 e della fabbricazione digitale si fa
concreta: un’imbarcazione artigianale
prodotta con un sistema industriale
evoluto.
Dai primi dati rilevati dal Politecnico
di Milano, si evince che solo alcune
aziende dell’interno comparto nautico
stanno maturando una certa consa-
pevolezza nei confronti dell’era 4.0 e
delle ricadute positive che si possono
riscontrare sull’intero processo pro-
duttivo. Se in ambito navale le nuove
tecnologie digitali sono già in fase di
sperimentazione, nel settore nautico il
tessuto imprenditoriale, per questioni
organizzative e di retaggio culturale,
necessita ancora di una riflessione
approfondita.
Le prime esperienze applicative in
questo campo sono avvenute in am-
bito motoristico e impiantistico: sa-
le macchine comandate in remoto,
fabbricazione additiva di componen-
tistica di ricambio e manutenzione,
applicazione di sensori a fibra ottica a
scafo e componenti come strumento
diagnostico sono solamente alcuni
esempi di progetti che in questi anno
sono stati finanziati a livello nazionale
e internazionale.
Alcuni virtuosi esempi di applicazione
delle tecnologie di additive manufac-
turing si riscontrano, invece, in start
up innovative. È il caso di LivreaYacht
che dal 2014 ha avviato un’attività di
sperimentazione sul campo per la
realizzazionedellaprima imbarcazione
stampata in3D. Il percorsoprogettuale
ha stimolato la ricerca verso l’ottimiz-
zazione topologica delle componenti
strutturali per rendere più leggera e
resistente l’imbarcazione. A partire da
piccoli elementi di componentistica
minore, la sperimentazione ha portato
alla stampa di una porzione strutturale
a scala reale dell’imbarcazione Livrea
26’ durante il Rapid +TCT di Pittsbur-
gh 2017.
La sfida futura
La sfida lanciata da questa start up è
ambiziosa e sfrutta al meglio le po-
tenzialità offerte dalla fabbricazione
digitale: partecipare alla Minitransat
2019, competizione transatlantica in-
dividuale che copre oltre 4.000 miglia
tra Francia e Brasile, con uno scafo
completamente stampato in additive
manufacturing. Questa competizione
si distingue, infatti, per l’alto valore
tecnologico delle barche in acqua e
per la libertà di totale customizzazione
e prototipazione delle stesse imbar-
cazioni. Questi valori sono elementi
chiave nella lettura delle nuove poten-
zialità offerte dalla quarta rivoluzione
industriale. Le tecnologie di fabbrica-
zione digitale e additiva suggeriscono
così un ampliamento degli obiettivi
del comparto nautico: la necessità
di creare un network fra cantieri e
subfornitura per l’accesso facilitato
e condiviso alle tecnologie e per l’e-
voluzione dell’artigianato digitale, il
ripensamento del prodotto barca nella
relazione tra tecnologia e tradizione,
e la connessione e interoperabilità
dei principali sistemi di bordo per
la comprensione delle dinamiche in
navigazione e per la manutenzione
in remoto.
A. Bionda, A. Ratti – Politecnico di Milano,
dipartimento di design.
INDUSTRIA NAUTICA
DOSSIER
Esempio di applicazione delle tecnologie di additive manufacturing.