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A questo livello, i dati e le conoscenze

raccolte devono essere presentate

agli esperti affinché se ne servano

per prendere delle decisioni. Poiché le

informazioni riguardano sia la singola

macchina, sia la comparazione tra più

macchine, le strategie per ottimizzare i

singoli task potranno essere elaborate

in modo olistico, tenendo conto della

performance del sistema produttivo

nel suo complesso. In questo ambito,

è molto importante l’uso di infogra-

fiche chiare, precise e progettate ad

hoc per i vari possibili utilizzatori.

Poiché Industria 4.0 vuol dire anche

autonomia e ‘intelligenza’, a questo

livello si pone anche l’implementa-

zione di eventuali supervisori che

elaborano strategie ed ottimizzano

la produzione in modo automatico

o semi-automatico (esperti virtuali).

Questi possono riutilizzare unamassa

di conoscenza pregressa integrata in

sistemi esperti, oppure sfruttare altre

tecniche di reasoning messe a dispo-

sizione dall’informatica e dalle scienze

cognitive. Spesso i supervisori sono

supportati da modelli di processo e

di macchina che abilitano simulazioni

numeriche in grado di stimare, per

esempio, le performance del sistema

al variare dei parametri che lo go-

vernano. Seppur sviluppato parecchi

anni fa, un esempio di supervisore di

questo tipo, antesignano di Industria

4.0, è rappresentato, per esempio, dal

Jfmx di MCM per linee di FMS.

La configurazione

L’ultimo livello, quello di configurazio-

ne, consiste nel ritorno dallo spazio

cyber a quello fisico, ovvero la ricon-

figurazione dell’impianto e la riproget-

tazione/riadattamento delle macchine

sulla base dell’esperienza produttiva

stessa (self-learning). Per certi versi,

è un po’ quello che si è sempre fatto:

se un cuscinetto si rompe sempre, il

progettista dovrà pur prendere le ade-

guate contromisure.Tuttavia, in ottica

Industria 4.0, questa attività traenuova

linfa dalla possibilità di analizzare tutta

la conoscenza raccolta e rielaborata in

modo automatico dai CPS che, ad e-

sempio, non sono possono dirci quan-

do non stanno funzionando bene, ma

anche tutto quello che hanno fatto in

relazione e come hanno interagito tra

di loro. Sebbene in futuro si potrebbe

vagheggiare l’esistenza di macchine

che si auto-adattano alle nuove richie-

ste produttive, si auto-ottimizzano e si

auto-riprogettano, allo stato attuale

quest’ultima fase è ancora appannag-

gio della creatività e flessibilità della

mente umana. Al di là della mera

‘parola chiave’, Industria 4.0 stimola

la discussione e lancia l’innovazione

dei sistemi di produzione lungo una

direttrice estremamente promettente,

in sinergia congli stupefacenti sviluppi

dellameccatronica e dell’ICT. La biblio-

grafia è disponibile presso l’autore.

M. Leonesio, Itia CNR.