progettare
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GIUGNO
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LUGLIO
2017
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territoriale si sono già attivate per fare
‘informazione’ nel senso più ampio
del termine. Particolare attenzione è
riservata al mondo delle PMI”.
Nel concreto quali possono essere le oc-
casioni che lePMI hannoper informarsi?
“In una situazione di overload di co-
municazione, può diventare difficile
orientarsi, inutile negarlo. Direi però
che sono numerose le occasioni per
dibattere in modo sensato e verifica-
re da vicino le possibili applicazioni
del nuovo approccio di Industria 4.0
anche alla nostra industria. Affidarsi
a interlocutori accreditati semplifica
notevolmente il processo di scelta.
Anche perché, appunto, oggi tutti si
dicono esperti della materia. Le occa-
sioni per informarsi? Incontri, reperi-
mento di documentazione ragionata,
studi ad hoc, ma anche eventi dimo-
strativi, che per essere efficaci, ancora
una volta lo sottolineo, devono essere
calati nel contesto e dunque studiati
secondo le esigenze delle imprese”.
Lei fa parte del Manufacturing Group
della School of Management del Po-
litecnico di Milano. Può illustrarci i temi
su cui siete attualmente impegnati?
“Il Manufacturing group è un gruppo
di lavoro compostoda circa 40 persone
che si occupadi analizzare i temi relativi
alla progettazione e gestione dei siste-
mi manifatturieri e delle operation con
un focus particolare su sostenibilità e
efficienzaenergeticanelmanifatturiero
e nei servizi industriali, product e asset
life cycle management”.
logie informative ovvero smart manu-
facturing, creazione di nuovi modelli
di business. Un programma intenso,
ma assolutamente sostenibile dalle
imprese italiane a patto che nell’ap-
proccio al tema siano considerate le
nostre specificità”.
Possiamo spiegare meglio?
“Il manifatturiero italiano è ricono-
sciuto nel mondo per la qualità e la
forte personalizzazione dell’offerta. Al
contrario, nel modello tedesco manca
tutta la parte che caratterizza il Made
in Italy e che noi abbiamo il dovere
di valorizzare. Come Paese possiamo
puntare a un manifatturiero digitaliz-
zato per un design avanzato ove resti
centrale la persona, che deve essere
adeguatamente formata e aggiornata.
Su questo dobbiamo lavorare. D’altra
parte, in alcuni settori, penso per e-
sempio a quello dei macchinari e dei
sistemi di produzione, c’è già molta
tecnologia innovativa riconducibile
almeno inparte a Industria 4.0. La sfida
èquelladi incrementare ladimensione
di connettività per esempio dei mac-
chinari in modo che possano sempre
più raccogliere, trattare elaborare e
permetterne la condivisione anche a
distanza”.
Le imprese possono farcela da sole?
“Partendo dal presupposto che il livel-
lo di innovazione non è omogeneo,
è ragionevole ipotizzare che per alcu-
ne sia necessario un affiancamento.
In questo università, associazioni di
categoria, istituzioni anche su base
culturale: cambiano i processi, leman-
sioni, i profili professionali e dunque
le competenze richieste”.
Ecco, quindi, il valoredellaformazione…
“Certamente. La formazione è un as-
set fondamentale, da sempre e l’Italia
ha ottime università. Il Politecnico di
Milano, di cui mi onoro di far parte,
ne è un fulgido esempio, ma ve ne
sono altre altrettanto valide, capaci
cioè di formare giovani in grado di
inserirsi nel mercato del lavoro ed
essere vere e proprie risorse per le
imprese. Ma la formazione tecnologi-
ca non la fanno solo i politecnici e le
università. È importante che anche gli
istituti tecnici lavorino sui programmi
in modo che possano essere il più
possibile aderenti alle esigenze del
mondo dell’industria che con la di-
gitalizzazione ha messo il turbo allo
sviluppo”.
Torniamo alle tecnologie e all’impatto
di Industria 4.0 sull’industria italiana.
“L’Italia è il secondo Paese manifattu-
riero d’Europa e il mantenimento di
questa posizione e, perché no, il mi-
glioramento, non può passare soltan-
to attraverso una generica innovazio-
ne tradizionale ma, al contrario, deve
prevedere ancheunprocessodi digita-
lizzazione delle industrie. L’obiettivo è
favorire e sostenere la diffusione della
connettività delle imprese. Questo in
pratica significa: realizzazione di pro-
dotti intelligenti, quelli che vengono
definiti smart product, produzione di
prodotti e servizi con supporto tecno-