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progettare

407

GIUGNO

/

LUGLIO

2017

27

territoriale si sono già attivate per fare

‘informazione’ nel senso più ampio

del termine. Particolare attenzione è

riservata al mondo delle PMI”.

Nel concreto quali possono essere le oc-

casioni che lePMI hannoper informarsi?

“In una situazione di overload di co-

municazione, può diventare difficile

orientarsi, inutile negarlo. Direi però

che sono numerose le occasioni per

dibattere in modo sensato e verifica-

re da vicino le possibili applicazioni

del nuovo approccio di Industria 4.0

anche alla nostra industria. Affidarsi

a interlocutori accreditati semplifica

notevolmente il processo di scelta.

Anche perché, appunto, oggi tutti si

dicono esperti della materia. Le occa-

sioni per informarsi? Incontri, reperi-

mento di documentazione ragionata,

studi ad hoc, ma anche eventi dimo-

strativi, che per essere efficaci, ancora

una volta lo sottolineo, devono essere

calati nel contesto e dunque studiati

secondo le esigenze delle imprese”.

Lei fa parte del Manufacturing Group

della School of Management del Po-

litecnico di Milano. Può illustrarci i temi

su cui siete attualmente impegnati?

“Il Manufacturing group è un gruppo

di lavoro compostoda circa 40 persone

che si occupadi analizzare i temi relativi

alla progettazione e gestione dei siste-

mi manifatturieri e delle operation con

un focus particolare su sostenibilità e

efficienzaenergeticanelmanifatturiero

e nei servizi industriali, product e asset

life cycle management”.

logie informative ovvero smart manu-

facturing, creazione di nuovi modelli

di business. Un programma intenso,

ma assolutamente sostenibile dalle

imprese italiane a patto che nell’ap-

proccio al tema siano considerate le

nostre specificità”.

Possiamo spiegare meglio?

“Il manifatturiero italiano è ricono-

sciuto nel mondo per la qualità e la

forte personalizzazione dell’offerta. Al

contrario, nel modello tedesco manca

tutta la parte che caratterizza il Made

in Italy e che noi abbiamo il dovere

di valorizzare. Come Paese possiamo

puntare a un manifatturiero digitaliz-

zato per un design avanzato ove resti

centrale la persona, che deve essere

adeguatamente formata e aggiornata.

Su questo dobbiamo lavorare. D’altra

parte, in alcuni settori, penso per e-

sempio a quello dei macchinari e dei

sistemi di produzione, c’è già molta

tecnologia innovativa riconducibile

almeno inparte a Industria 4.0. La sfida

èquelladi incrementare ladimensione

di connettività per esempio dei mac-

chinari in modo che possano sempre

più raccogliere, trattare elaborare e

permetterne la condivisione anche a

distanza”.

Le imprese possono farcela da sole?

“Partendo dal presupposto che il livel-

lo di innovazione non è omogeneo,

è ragionevole ipotizzare che per alcu-

ne sia necessario un affiancamento.

In questo università, associazioni di

categoria, istituzioni anche su base

culturale: cambiano i processi, leman-

sioni, i profili professionali e dunque

le competenze richieste”.

Ecco, quindi, il valoredellaformazione…

“Certamente. La formazione è un as-

set fondamentale, da sempre e l’Italia

ha ottime università. Il Politecnico di

Milano, di cui mi onoro di far parte,

ne è un fulgido esempio, ma ve ne

sono altre altrettanto valide, capaci

cioè di formare giovani in grado di

inserirsi nel mercato del lavoro ed

essere vere e proprie risorse per le

imprese. Ma la formazione tecnologi-

ca non la fanno solo i politecnici e le

università. È importante che anche gli

istituti tecnici lavorino sui programmi

in modo che possano essere il più

possibile aderenti alle esigenze del

mondo dell’industria che con la di-

gitalizzazione ha messo il turbo allo

sviluppo”.

Torniamo alle tecnologie e all’impatto

di Industria 4.0 sull’industria italiana.

“L’Italia è il secondo Paese manifattu-

riero d’Europa e il mantenimento di

questa posizione e, perché no, il mi-

glioramento, non può passare soltan-

to attraverso una generica innovazio-

ne tradizionale ma, al contrario, deve

prevedere ancheunprocessodi digita-

lizzazione delle industrie. L’obiettivo è

favorire e sostenere la diffusione della

connettività delle imprese. Questo in

pratica significa: realizzazione di pro-

dotti intelligenti, quelli che vengono

definiti smart product, produzione di

prodotti e servizi con supporto tecno-