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progettare

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MARZO

2017

MECCANICA

compagnare le idee di design verso

la produzione e industrializzazione.

Tutti i test fisici invece sono stati

realizzati attraverso la stampa 3D di

PHA/PLA e CNC di alluminio poi ano-

dizzato per aumentare la resistenza

all’acqua salata e alla corrosione

in genere.

Per la parte software invece è stato

deciso di adottare Python, OpenCV,

QT e ROS. Soffermandoci su ROS,

acronimo per Robot Operating Sy-

stem, è un software aggiuntivo al

sistema operativo, nel nostro caso

Linux, per lo sviluppo e la program-

mazione per robot. ROS fornisce i

servizi comuni usati da un normale

sistema robotico, come astrazione

dell’hardware, controllo dei dispo-

sitivi tramite driver, comunicazione

tra processi, gestione delle appli-

cazioni (package) e altre funzioni di

uso comune. Un insieme di processi

all’interno di ROS si possono rap-

presentare in un grafo come dei nodi

che possono ricevere, inviare ed

elaborare i messaggi provenienti da

e verso altri nodi, sensori e attuatori.

Una comunità per scoprire il mare

L’utilizzo di questi due software è

stato essenziale per risolvere in-

nanzitutto i problemi relativi alla

comunicazione tra i componenti del

ROV stesso, sia per la parte in acqua

che la parte a terra, ma anche in

ottica di permettere a sviluppatori

terzi di creare le proprie applicazioni

senza doversi preoccupare eccessi-

vamente del linguaggio utilizzato

o dell’integrazione con il software

principale dell’ArcheoROV. Tutta la

progettazione hardware e software

è stata guidata da uno spirito di

condivisione e di apertura verso

una community, esistente e futura,

di sviluppatori che potranno crea-

re soluzioni e sistemi compatibili

senza dover affrontare la progetta-

zione dell’intero sistema di un ROV

complesso e che richiede un team

abbastanza ampio per lo sviluppo

ed il testing. La scelta di un sistema

open source è stata fin da subito

una strada quindi percorribile per lo

sviluppo di tutto il progetto.

Un’avventura open source quindi,

che segue un movimento che negli

ultimi anni ha aiutato e ispirato

imprese e progetti di successo, per

quasi la totalità dei componenti

utilizzati nel progetto ArcheoROV.

Lo spirito che guida questo pro-

getto è senza ombra di dubbio la

volontà di stimolare un mercato e

una comunità di sviluppatori e de-

signer in quanto l’esplorazione del

mare richiederà delle competenze e

degli sforzi che un’azienda da sola

non potrà mai sostenere, ma un

ecosistema di imprese renderà più

accessibile il mare e i suoi mondi

nascosti.

A. Saiani, CEO& product designer Witted.

Rendering del drone eseguito con Solidworks; il peso

è di circa 6 kg ed è trasportabile in uno zaino.