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progettare

400

SETTEMBRE

2016

75

sua origine da risorse fossili, nell’am-

bito dello sviluppo sostenibile, risul-

ta particolarmente appetibile poter

disporre di una risorsa alternativa

conveniente, naturale e rinnovabile.

Ciò deriva principalmente da fattori

quali la diminuzione delle riserve

mondiali di materiale fossile, la loro

intrinseca non rinnovabilità e il con-

comitante incremento dei problemi

ambientali e socio-politici connessi

al loro utilizzo.

La comunità scientifica, in ricerca

di un’adeguata e sostenibile alter-

nativa alle risorse fossili, ha recen-

temente visto nei materiali ligno-

cellulosici una possibile soluzione.

I materiali lignocellulosici sono bio-

masse composte principalmente da

cellulosa, emicellulosa e lignina, le

quali rappresentano un’abbondante

risorsa rinnovabile ‘carbon-neutral’,

quindi a impatto nullo riguardo al

bilancio atmosferico del carbonio.

Pur essendo ancora lontani da una

soluzione definitiva, l’uso delle ri-

sorse lignocellulosiche si è imposto

sulla scena internazionale come un

plausibile sostituto del petrolio per

la produzione di fuel e chemical. I

motivi risiedono nell’abbondante di-

sponibilità annuale e nella completa

rinnovabilità di questi materiali, che

li rendono un ottimo candidato in

termini di low carbon economy. I

materiali lignocellulosici più adatti

a questo scopo possono derivare da

coltivazioni di specie non destinate

all’alimentazione umana o animale,

in terreni marginali, o come prece-

dentemente anticipato, provenire da

scarti agro-industriali. Questi ultimi

rappresentano una fonte di mate-

riale lignocellulosico enorme: basti

pensare alla paglia e lolla di riso (rice

straw e husk), alla paglia di grano

(wheat straw) e alle stoppie di mais

(corn stover). Solo come esempio,

il riso in accordo con l’International

Rice Research Institute è la risorsa

alimentare della metà della popola-

zione mondiale e la FAO ha stimato

una produzione di riso pari a 750

milioni di t annue nel 2014.

L’importanza della lignina

Tra le componenti dei materiali li-

gnocellulosici la lignina riveste un

ruolo fondamentale. Essa rappre-

senta il principale scarto per quello

che riguarda le maggiori attività

antropiche che utilizzano materiali

lignocellulosici come base di par-

tenza. Tra queste attività due sono

le più rilevanti: in primis l’indu-

stria cartaria. Secondo, attualmen-

te meno importante ma in rapido

sviluppo, è la produzione di bio-

etanolo tramite fermentazione degli

zuccheri. L’idrolisi dei polisaccari-

di, presenti in grande quantità nei

materiali lignocellulosici, porta alla

liberazione di zuccheri semplici che

possono essere trasformati in eta-

nolo da funghi e batteri, per produr-

re biocarburanti. Sia da un punto di

vista economico che ambientale,

il recupero e la valorizzazione dei

side-stream di lignina rappresen-

tano un importantissimo obiettivo.

Infatti la lignina è un costituente

principale delle piante, il più abbon-

dante polimero aromatico presente

in natura e il secondo biopolimero

più abbondante in assoluto dopo la

cellulosa. La competitività e soste-

la retreadability, ossia la possibili-

tà di ricostruire gli pneumatici. Al

contempo è essenziale mantenere

gli standard raggiunti in termini di

prestazioni, comfort e rumorosità.

La ricerca di nuovi materiali elasto-

merici aventi le caratteristiche desi-

derate avviene attraverso lo sviluppo

di polimeri e nano-filler innovativi

ottenuti preferibilmente da sorgen-

ti rinnovabili e attraverso proces-

si sostenibili, ma anche attraverso

differenti approcci nel campo dei

protettivi, degli additivi di processo,

dei surfattanti e sviluppo di sistemi

vulcanizzanti/devulcanizzanti alter-

nativi, con particolare attenzione al

fine vita dello pneumatico.

Scarti preziosi

In quest’ottica l’Università degli Stu-

di di Milano-Bicocca, in particolare

il gruppo di ricerca di Chimica Or-

ganica del Dipartimento di Scienze

dell’Ambiente e del Territorio e di

Scienze della Terra, ha focalizzato

la propria attenzione sulla valorizza-

zione di scarti lignocellulosici agro-

industriali, composti principalmente

da lignina, per la sintesi di bio-filler in

parziale o totale sostituzione del car-

bon black. Insieme alla silice, il car-

bon black è un filler di uso estrema-

mente consolidato per le sue elevate

performance come rinforzante degli

elastomeri. Ma se consideriamo la

Alcuni materiali lignocellulosici sono paglia, lolla di riso, stoppie di mais.