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progettare
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SETTEMBRE
2016
ECONOMIA
L’industria italiana del packaging e
dei processi alimentari, prendendo in
considerazione l’intera filiera e omet-
tendo i sistemi di movimentazione e
sollevamento, vale 38miliardi di euro:
di questi, 8 miliardi provengono dal
settore beni strumentali (elaborazio-
ne Ipack-Ima su dati Anima e Ucima,
2014), cioè tecnologie, macchine e
sistemi, e 30 miliardi rappresentano
il comparto imballaggio (elaborazio-
ne Ipack- Ima su dati Istituto Italiano
Valetrentottomiliardi di euro l’interafilieradell’industria italianadel packagingedel processo
alimentare. Trentamiliardi provengonodal compartodell’imballaggioeottodal settorebeni
strumentali.Nonostante lacrisi, questosegmentodimercatofaregistrareperformancepositive
edeccellenzetecnologiche
Un
patrimonio
del Made in
Italy
Imballaggio, 2014), e quindi materiali
e imballaggi.
La produzione Made in Italy di tec-
nologie e macchine ha una media di
export superiore al 70%, mentre supe-
ra l’80% la parte packaging. La quota
di mercato internazionale detenuta
dai produttori italiani è del 26,5%, lo
stesso valore della Germania.
La filiera italiana occupa 139.167 ad-
detti, di cui oltre 105.000 nel comparto
imballaggi e oltre 34.000 in quello
dei beni strumentali che comprende
macchine per l’alimentare emacchine
per il packaging.
Stando ai pre-consuntivi 2015, le
macchine per il confezionamento e
l’imballaggio fatturano 6,1 miliardi di
euro, quindi in leggero calo, con 100
milioni di euro in meno rispetto al
2014. Il mercato interno fa registrare
un +1,4% sul 2014.
Positivo anche l’andamento del-
le macchine per l’alimentare, sia
TIZIANO MOROSINI