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sa in modo consistente l’andamento

del mercato europeo, che costituisce

il principale sbocco per il Made in Italy

di settore, e in particolare la situazione

della Francia, che dopo aver subito

un calo di oltre il 20% nel 2014, a

fine 2015 registra un recupero molto

modesto (appena l’1%) in ragione

di 29 mila macchine immatricolate,

così come l’andamento del mercato

tedesco (-7% a fine anno, per 34.600

macchine immatricolate). Il recupe-

ro di redditività del settore primario

dovrebbe comportare già nel 2016

una ripresa del mercato continentale

con beneficio per la nostra industria.

Per quanto riguarda infine il mercato

interno, che ha chiuso il 2015 con un

lieve recupero per le trattrici (+1,4%

in ragione di 18.400 macchine), i da-

ti relativi al primo mese del nuovo

anno indicano una nuova flessione

(-10%), che si spera possa essere in

parte recuperata nel corso dell’an-

no per effetto degli incentivi previsti

dal Governo e di un più sistematico

utilizzo dei fondi comunitari PSR. Il

2016 si annuncia dunque come un

anno interessante per il mercato della

meccanica agricola, ha concluso Gol-

doni, sia a livello internazionale sia

a livello nazionale, un anno che ha

in Italia due momenti fondamentali

di promozione e di monitoraggio, la

rassegna di Fieragricola a Verona e

l’esposizione di Eima International

che avrà luogo a Bologna dal 9 al 13

novembre.

@lurossi_71

progettare

397

APRILE

2016

39

109 mila macchine (-7% rispetto alle

117 mila dello stesso periodo 2014).

Nello scenario generale spiccano,

invece, il risultato positivo della Cina

(+10% nei nove mesi) e quello della

Turchia (+21%), che hanno proseguito

la fase espansiva che ne ha caratte-

rizzato il mercato negli ultimi anni.

Salgono i prezzi agricoli

Nel corso del 2016 si dovrebbe regi-

strare un certo recupero delle vendite,

trainato soprattutto da Cina ed India,

che fa prevedere a fine anno un in-

cremento complessivo intorno ai 5

punti percentuali. A partire dal 2017 il

mercato dovrebbe riprendere con una

crescita più consistente. Le ragioni di

questo andamento, secondo il presi-

dente di FederUnacoma, Massimo

Goldoni, sono da ricercare nella dina-

mica dei redditi agricoli, che condizio-

na la capacità d’investimento da parte

delle aziende e quindi la propensione

degli agricoltori ad acquistare mezzi

meccanici nuovi. Dopo un andamento

calante nel 2014, i prezzi agricoli han-

no infatti continuato a declinare anche

nel corso del 2015 (-12% nel quarto

trimestre dell’anno rispetto allo stes-

so periodo 2014), a causa soprattutto

del calo delle quotazioni di cereali ed

oleaginose, oltre che di altre materie

prime come legno, gomma e cotone

dovuto all’eccesso di produzione. Le

favorevoli condizioni meteorologiche,

ha spiegato Goldoni indicando i dati

appositamente elaborati da Nomi-

sma, hanno determinato record pro-

duttivi per alcune commodity, grazie

soprattutto alle performance di Paesi

quali Ucraina, Australia e Cina. La

sovrapproduzione, combinata con la

disponibilità di stock di derrate molto

consistenti dovuti alle alte rese degli

ultimi anni, rischiano di mantenere

bassi i prezzi delle principali com-

modity anche nel corso del 2016, che

tuttavia dovrebbe registrare un lieve

miglioramento dei redditi dovuto agli

incrementi di prezzi previsti per colza,

olio di palma, cacao, zucchero e gom-

ma. A questi fattori si aggiungono

l’andamento meteorologico meno

favorevole (vedi in particolare il fe-

nomeno de La Niña), la difficoltà di

semina registrata in India, che por-

terà il Paese ad essere nuovamente

importatore di commodity, e il calo

della produzione di carne in Cina

che dovrebbe innescare nuove dina-

miche nel commercio internazionale

migliorando il livello di redditi per i

produttori agricoli e giustificando la

progressiva ripresa anche del merca-

to delle macchine.

Il mercato italiano

Dall’andamento dei mercati esteri

dipendono i risultati economici del-

le industrie italiane della meccanica

agricola che, sottolinea Goldoni, han-

no una forte propensione all’export.

La crisi di redditività agricola ha pro-

dotto un calo delle nostre esportazio-

ni di trattrici pari all’8,2% in valore nel

2014, e all’8,6% nei primi dieci mesi

del 2015. Sulle nostre esportazioni pe-