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APRILE
2016
INCHIESTA
Le imprese titolari di diritti di pro-
prietà intellettuale (DPI), rispetto alle
altre aziende che non ne sono titolari,
fanno registraremediamente un livel-
lo di ricavi per dipendente superiore
del 29%, un numero di dipendenti
sei volte più elevato e retribuzioni
maggiori fino al 20%. Sono i princi-
pali risultati emersi da uno studio,
condotto dall’Ufficio per l’Armoniz-
zazione nel Mercato Interno (Uami)
tramite l’Osservatorio europeo sulle
violazioni dei diritti di proprietà in-
tellettuale. L’analisi si basa sui dati
più elevata, che dimostra l’importanza
legata all’uso dei diritti di proprietà
intellettuale. Un altro dato è che il 40%
dell’attività economica complessiva
nell’UE (circa 4.700 miliardi di euro
all’anno) è generato dalle industrie
ad alta intensità di diritti di proprietà
intellettuale e circa il 35%dell’occupa-
zione complessiva dell’UE (77 milioni
di posti di lavoro) deriva direttamente
o indirettamente da industrie con un
utilizzo dei DPI superiore alla me-
dia. António Campinos, presidente
dell’Ufficio per l’Armonizzazione nel
Unstudiodimostrache le
società (PMI) titolari di diritti di
proprietà intellettualesuperano
laconcorrenza in termini di
prestazioni economiche. Sono
i principali risultati emersi da
unostudiocondottodall’Ufficio
per l’Armonizzazionenel
Mercato Interno (Uami), tramite
l’Osservatorioeuropeo
FRANCO ASTORE
Proprietà
intellettuale:
dimostra che…
lo studio
pubblici ufficiali di oltre 2,3 milioni
di aziende europee, e prende in con-
siderazione imprese che utilizzano
brevetti, marchi, disegni e modelli a
livello nazionale ed europeo. Uno dei
risultati chiave di questa ricerca è che
solo una modesta parte di piccole e
medie imprese in Europa possiede
brevetti, marchi, disegni e modelli.
Lo studio dimostra che le PMI che si
avvalgono dei diritti di proprietà intel-
lettuale registrano circa il 32% in più
di ricavi per dipendente: una perfor-
mance economica significativamente