500 in Italia.Altratappadi cui il fondatore
andava molto orgoglioso furono quindi
i tamburi dei freni e i particolari di pre-
cisione della Porsche 356, altra azienda
che si trovava a 30 km di distanza. Nel
’64 entra in azienda il figlio, Heinz-Dieter
Schunk, ancoraoggi presente inSchunk
al fiancodei figli. L’aziendasi eranel frat-
tempotrasformataintorneriacontoterzi,
e producendo in casa i propri morsetti,
cominciò a proporli anche al mercato: si
aprì così una nuova era per la Schunk,
che nel ’66 cominciò a produrre mor-
setti per mandrini autocentranti. “Tutte
le idee venute poi sono dovute a mio
padre - spiega Henrik Schunk -, pur non
avendoun’estrazionedi tipo tecnico. Tra
queste, ci fu laprimamanodi presa, idea
che gli venne dopo aver visto alla Fiera
di Norimberga i primi robot con mani
di presa, che venivano però realizzate
ognuna in maniera speciale. Lui ebbe
l’idea di realizzarne una e di standardiz-
zarla a livellomondiale, facendo il primo
catalogopermani di presa, prodottoper
cuiancoraoggiglienevienericonosciuto
il merito, facendo di Schunk un’azienda
di primo piano nel mercato per organi e
mani di presa per l’automazione”.
Digitalizzazione e industria 4.0
Moltopresente oggi nel settore automo-
bilistico, Schunk cerca sempre di diver-
sificarsi nell’ambito dell’automazione,
potenzialmente presente in tutti i settori.
Con un occhio di riguardo al mercato
italiano, molto forte per l’azienda, dove
di particolare interesse è il settore aero-
nautico, con grossi progetti in partenza
preparati negli ultimi anni che offrono
l’opportunità al prodotto Schunk di re-
alizzare ottime soluzioni. “Guardando
al futuro - conclude Henrik Schunk -,
credo che la sinergia tra automazione e
tecnologie di presa diverrà sempre più
importante. Questo pone grandi sfide
per noi, sia sul fronte della flessibilità
dei sistemi di presa sia su quello della
spinta alla digitalizzazione e all’industria
4.0: qui le tecnologie di presa avranno
infattiunruolocentrale,lavorandovicino
al pezzo e implicando sempremaggiore
connessione e comunicazione tra pezzo
e macchina e tra macchina e macchina.
Così come sfidante sarà l’interazione
robot e uomo, che prospetta situazioni
di assemblaggio in cui il robot opera
fianco a fianco con la persona, richie-
dendo molte tecnologie, dalla visione,
ai sensori, alle camere, e una volta che
si avrà tutto, occorreranno processi in
grado di apprendere. Arrivare ad avere
una soluzione completa che funzioni
richiede ancora grande impegno. Sono
sfide stimolanti, per le quali ci preparia-
mo sul fronte dell’innovazione”.
@marcocyn
progettare
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novembre
/
dicembre
2015
41
Alcuni prodotti progettati e realizzati da
Schunk.
Gamma completa in serraggio e presa
Altra pietra miliare fu quindi l’introdu-
zione della tecnologia del mandrino a
espansione idraulica, con la nascita nel
’78 del Tendo, metodo di serraggio ad
alta precisione di utensili con gambo.
“Da lì iniziò l’importante evoluzione nel
campodellamandrineria edei sistemi di
presa-continuaHenrikSchunk-,tecnolo-
gie per il campo dell’automazione in cui
Schunk iniziò a entrare nell’82, con una
propria linea di automazione e robotica,
accessori per robot e cambio rapido. Sul
fronte del serraggio, si cominciò invece
con lemorseautomatiche, passandopoi
agli autocentranti per la tornitura, e fino
ad arrivare a una tecnologia al 100% ita-
lianarappresentatadaisistemimagnetici
a polo quadro, sviluppata e brevettata in
Italia e che con l’acquisizione nel 2014
di S.P.D. è entrata a pieno titolo nell’of-
ferta Schunk, con l’obiettivo di offrire
una gamma completa sul serraggio del
pezzo”. E così fino ai giorni nostri, con
un’offerta di sistemi molto evoluti nella
robotica mobile, robotica di servizio,
pinze elettriche, e una vasta gamma di
tecnologiediserraggioesistemidipresa,
sempre all’ultimo passo dell’innovazio-
ne:dalprimostepcompiutonel’92verso
l’internazionalizzazione, con l’apertura di
una sede americana nel North Carolina,
Schunkoggièpresenteinoltrecinquanta
Paesi, in cinque continenti, conta più di
2.500 collaboratori in otto sedi per un
fatturato che nel 2014 è stato di 325
milioni di euro.