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progettare 388

APRILE

2015

31

quale sono agevolate le spese relative

all’estensione a livello comunitario e

internazionale dei marchi. Inoltre, con

la linea ‘capitale di rischio’ del Fondo

Nazionale Innovazione, tramite la par-

tecipazione al capitale di rischio delle

piccole e medie imprese, si sostiene

la realizzazione di programmi di inve-

stimento finalizzati alla valorizzazione

economica dei brevetti”.

Le Istituzioni europee come tutelano i

marchi dei Paesi comunitari?

“L’Unione Europea è da sempre atten-

ta alla tuteladei diritti di Proprietà Intel-

lettuale. Dal 1989 l’UE ha provveduto

ad armonizzare la legislazione degli

Statimembri conun’appositaDirettiva

che desse regole uniformi e certe cui

gli Stati membri dovevano attenersi

nelle loro legislazioni nazionali. Nel

1996 è entrato in vigore il Regolamen-

to (CE) 40/94 che regola il sistema del

marchio comunitario come sistema

unico ma complementare a quello

nazionale dei singoli Stati membri.

Per l’implementazione di tale sistema

è stato necessario creare un’apposita

Agenzia europea, denominata Uami,

con sede in Spagna ad Alicante. Que-

sto sistema ha avuto molto successo

tanto che, dopo venti anni, la Commis-

sione ha presentato una iniziativa che

mira alla rifusione della direttiva del

1989, alla revisione del Regolamento

del 1994 sulmarchio comunitarioealla

revisione del Regolamento della Com-

missione relativo alle tasse da pagare

all’Uami. Questa Direzione Generale è

l’amministrazione capofila del dossier

marchi e attualmente, avendo la Pre-

sidenza, sta portando avanti i triloghi

con il Parlamento e la Commissione”.

Per concludere parliamo di contraffa-

zione. Quali norme a tutela di imprese

e utenti?

“La questione può essere esaminata

dal punto di vista delle imprese e dal

punto di vista dei consumatori, ap-

punto. Sotto il primo profilo, uno dei

pilastri della lotta alla contraffazione è

rappresentato dal corretto utilizzo, da

parte delle imprese, degli strumenti di

tutela della proprietà industriale, che

garantiscono l’esclusiva dello sfrutta-

mento economico di creatività e inno-

vazione. Nonostante l’acquisizione dei

titoli di proprietà industriale attraverso

brevettazione e registrazione di mar-

chi o disegni/modelli sia una pratica

decisiva per la crescita e lo sviluppo

delle imprese e per la salvaguardia

da pratiche di concorrenza sleale, e-

siste in molti casi una resistenza da

parte delle stesse a mettere in atto

tali forme di tutela. Parallelamente,

sempre in un’ottica di prevenzione

rispetto alla contraffazione, va anche

rilevata l’utilità e l’opportunità, per le

imprese, di poter ripercorrere la storia

del prodotto e l’identità dei soggetti

coinvolti nelle varie fasi del processo

produttivoedistributivo, attraversoun

attento controllo dell’intera filiera. Per

quel che riguarda i consumatori, esi-

stonoacquirenti di prodotti contraffatti

consapevoli ma anche inconsapevoli,

o scarsamente informati”.

Ci sono dati analitici in merito?

“Recenti indagini della Direzione han-

no evidenziato un comportamento di

acquisto, specie tra i giovani, poco

attento e sensibile alla qualità e for-

temente condizionato dal prezzo. I

giovani sanno che il prodotto falso è di

qualità inferiore e durerà di meno, ma

hanno meno aspettative e sono gene-

ralmente soddisfatti dell’acquisto. E si

lasciano condizionare dall’essere alla

moda. Non solo. Il consumatore sa la

contraffazione è un reato, ma tende a

minimizzare e a giustificare l’acquisto.

Peraltro appare ancora poco consape-

vole delle connessioni con la crimina-

lità organizzata e delle implicazioni

sociali della contraffazione.

Certamente la contraffazione non è

sempre evidente. Per evitare di ac-

quistare inconsapevolmente merce

contraffatta è importante dunque se-

guire alcune semplici regole di base.

Tra queste, rivolgersi a venditori au-

torizzati, che offrono garanzie sull’ori-

gine della merce; evitare di comprare

prodotti troppo economici; control-

lare sempre le etichette dei prodotti

acquistati - l’etichetta è la loro ‘carta

d’identità’- e diffidare di quelli con

scritte minuscole o poco chiare o

privi delle indicazioni d’origine e del

marchio CE. In questo ambito, per

sostenere scelte responsabili da parte

del cittadino, sono stati realizzati dalla

Direzione Generale, in collaborazione

con Associazioni dei consumatori e

imprenditoriali, cinque vademecum

anti-contraffazione, dedicati a specifici

settori merceologici particolarmen-

te colpiti dal fenomeno: alimentare,

abbigliamento e accessori, giocattoli,

cosmetici, ricambi per auto/moto ed

elettrodomestici.

A breve saranno realizzati altri 9 va-

demecum in altri settori, o quali ap-

profondimenti dei precedenti. Vorrei

in ultimo ricordare la possibilità di

utilizzare la linea diretta anticontraf-

fazione della Dglc-Uibm, per segna-

lare via mail casi di contraffazione.

In conclusione, e nel ribadire ancora

una volta l’importanza di un’informa-

zione adeguata e dell’indispensabile

supporto delle Istituzioni, va altresì

evidenziata la rilevanza di un com-

portamento proattivo e responsabile,

sia da parte delle imprese sia da parte

del consumatore”.