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APRILE
2015
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quale sono agevolate le spese relative
all’estensione a livello comunitario e
internazionale dei marchi. Inoltre, con
la linea ‘capitale di rischio’ del Fondo
Nazionale Innovazione, tramite la par-
tecipazione al capitale di rischio delle
piccole e medie imprese, si sostiene
la realizzazione di programmi di inve-
stimento finalizzati alla valorizzazione
economica dei brevetti”.
Le Istituzioni europee come tutelano i
marchi dei Paesi comunitari?
“L’Unione Europea è da sempre atten-
ta alla tuteladei diritti di Proprietà Intel-
lettuale. Dal 1989 l’UE ha provveduto
ad armonizzare la legislazione degli
Statimembri conun’appositaDirettiva
che desse regole uniformi e certe cui
gli Stati membri dovevano attenersi
nelle loro legislazioni nazionali. Nel
1996 è entrato in vigore il Regolamen-
to (CE) 40/94 che regola il sistema del
marchio comunitario come sistema
unico ma complementare a quello
nazionale dei singoli Stati membri.
Per l’implementazione di tale sistema
è stato necessario creare un’apposita
Agenzia europea, denominata Uami,
con sede in Spagna ad Alicante. Que-
sto sistema ha avuto molto successo
tanto che, dopo venti anni, la Commis-
sione ha presentato una iniziativa che
mira alla rifusione della direttiva del
1989, alla revisione del Regolamento
del 1994 sulmarchio comunitarioealla
revisione del Regolamento della Com-
missione relativo alle tasse da pagare
all’Uami. Questa Direzione Generale è
l’amministrazione capofila del dossier
marchi e attualmente, avendo la Pre-
sidenza, sta portando avanti i triloghi
con il Parlamento e la Commissione”.
Per concludere parliamo di contraffa-
zione. Quali norme a tutela di imprese
e utenti?
“La questione può essere esaminata
dal punto di vista delle imprese e dal
punto di vista dei consumatori, ap-
punto. Sotto il primo profilo, uno dei
pilastri della lotta alla contraffazione è
rappresentato dal corretto utilizzo, da
parte delle imprese, degli strumenti di
tutela della proprietà industriale, che
garantiscono l’esclusiva dello sfrutta-
mento economico di creatività e inno-
vazione. Nonostante l’acquisizione dei
titoli di proprietà industriale attraverso
brevettazione e registrazione di mar-
chi o disegni/modelli sia una pratica
decisiva per la crescita e lo sviluppo
delle imprese e per la salvaguardia
da pratiche di concorrenza sleale, e-
siste in molti casi una resistenza da
parte delle stesse a mettere in atto
tali forme di tutela. Parallelamente,
sempre in un’ottica di prevenzione
rispetto alla contraffazione, va anche
rilevata l’utilità e l’opportunità, per le
imprese, di poter ripercorrere la storia
del prodotto e l’identità dei soggetti
coinvolti nelle varie fasi del processo
produttivoedistributivo, attraversoun
attento controllo dell’intera filiera. Per
quel che riguarda i consumatori, esi-
stonoacquirenti di prodotti contraffatti
consapevoli ma anche inconsapevoli,
o scarsamente informati”.
Ci sono dati analitici in merito?
“Recenti indagini della Direzione han-
no evidenziato un comportamento di
acquisto, specie tra i giovani, poco
attento e sensibile alla qualità e for-
temente condizionato dal prezzo. I
giovani sanno che il prodotto falso è di
qualità inferiore e durerà di meno, ma
hanno meno aspettative e sono gene-
ralmente soddisfatti dell’acquisto. E si
lasciano condizionare dall’essere alla
moda. Non solo. Il consumatore sa la
contraffazione è un reato, ma tende a
minimizzare e a giustificare l’acquisto.
Peraltro appare ancora poco consape-
vole delle connessioni con la crimina-
lità organizzata e delle implicazioni
sociali della contraffazione.
Certamente la contraffazione non è
sempre evidente. Per evitare di ac-
quistare inconsapevolmente merce
contraffatta è importante dunque se-
guire alcune semplici regole di base.
Tra queste, rivolgersi a venditori au-
torizzati, che offrono garanzie sull’ori-
gine della merce; evitare di comprare
prodotti troppo economici; control-
lare sempre le etichette dei prodotti
acquistati - l’etichetta è la loro ‘carta
d’identità’- e diffidare di quelli con
scritte minuscole o poco chiare o
privi delle indicazioni d’origine e del
marchio CE. In questo ambito, per
sostenere scelte responsabili da parte
del cittadino, sono stati realizzati dalla
Direzione Generale, in collaborazione
con Associazioni dei consumatori e
imprenditoriali, cinque vademecum
anti-contraffazione, dedicati a specifici
settori merceologici particolarmen-
te colpiti dal fenomeno: alimentare,
abbigliamento e accessori, giocattoli,
cosmetici, ricambi per auto/moto ed
elettrodomestici.
A breve saranno realizzati altri 9 va-
demecum in altri settori, o quali ap-
profondimenti dei precedenti. Vorrei
in ultimo ricordare la possibilità di
utilizzare la linea diretta anticontraf-
fazione della Dglc-Uibm, per segna-
lare via mail casi di contraffazione.
In conclusione, e nel ribadire ancora
una volta l’importanza di un’informa-
zione adeguata e dell’indispensabile
supporto delle Istituzioni, va altresì
evidenziata la rilevanza di un com-
portamento proattivo e responsabile,
sia da parte delle imprese sia da parte
del consumatore”.