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SCENARI
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progettare 383
SETTEMBRE
2014
ze sono differenti, come spiega il
marketing manager “L’attuatore è
già una semi-macchina, il primo
passo di un robot - spiega -,
possiamo anche fornire un robot
cartesiano già montato, completo.
Il componente è invece parte di un
sottosistema. Per queste ragioni,
gli approcci sono differenti. Ecco
perché abbiamo voluto mantenere
una specializzazione diversificata”.
Verso i mercati esteri
L’85% della produzione di Rollon
è destinata all’export: “In primis
Germania, Francia e Stati Uniti,
dove abbiamo le nostre filiali, per
proseguire nei Paesi emergenti
dove abbiamo rafforzato la nostra
presenza diretta con personale lo-
cale”. Sono state aperte una filiale
in Cina a Shanghai, una filiale in
India a Bangalore, un ufficio di
rappresentanza in Russia, a Mosca,
e un’organizzazione commercia-
le in Brasile”. Per meglio gestire
l’ufficio vendite e il customer ser-
vice dall’Italia, Rollon ha anche
assunto personale madrelingua:
“Questo per la lungimiranza di
voler sviluppare il business con
le persone locali, creando ponti di
comunicazione più forti là dove ci
sono culture di fatto diverse. Negli
altri Paesi non coperti dall’orga-
nizzazione Rollon ci avvaliamo di
una fitta rete di distributori, indi-
pendenti ma capaci di promuovere
il prodotto secondo la filosofia di
Rollon. I nostri clienti beneficia-
no così di una presenza estesa e
articolata di Rollon nel mondo, in
grado di offrire loro assistenza,
consulenza e tempi di consegna
ridotti a livello globale.”
Rollon Lab
Recentemente inaugurato, il nuovo
Rollon Lab si distingue per essere
tecnologicamente all’avanguar-
dia: “In questo contesto si integra
come un tool fondamentale, in
quanto è un laboratorio che serve
per la prova dei nuovi prodotti,
che qui vengono tutti testati nelle
condizioni più critiche. Ma la co-
sa forse ancora più interessante
è che Rollon Lab viene messo a
disposizione di prove specifiche
che vengono fatte per simulare le
applicazioni studiate con i clienti:
questo in particolare quando ci
sono prodotti che devono avere
un’affidabilità spinta. Si tratta
di un ulteriore supporto ai nostri
clienti - aggiunge Toniolo -. Par-
liamo ad esempio dell’ambito tran-
sportation, come l’apertura delle
porte dei treni, piuttosto che la
movimentazione dei sedili degli
aerei, che devono assicurare non
solo un’affidabilità intrinseca in
termini di performance e di durata,
ma anche una sicurezza elevata per
i passeggeri”. Il nuovo laboratorio,
Rollon Lab, esisteva da anni, ma
è stato rinnovato, ammodernato
e ampliato. Le stazioni di prova
sono organizzate in modo tale da
fornire tutta una serie di dati che
vengono raccolti da un program-
ma, elaborati, archiviati, storicizza-
ti e se necessario confrontati. Su
un monitor vengono fissati tutti
i parametri di prova, i target e
di volta in volta le performance
vengono registrate. Che tipologia
di clientela può usufruirne? “I no-
stri clienti spaziano tra moltissimi
settori: l’industriale per definizione
dal quale veniamo, e dove Rol-
lon ha fondato le proprie radici, il
ferroviario, l’aeronautico i veicoli
speciali in generale, la logistica”.
Tempo di cambiamenti anche in
fabbrica. “Siamo sotto totale ri-
strutturazione della fabbrica, e
questo ci rende una mosca bianca
nel tessuto industriale italiano. Or-
mai da anni, ogni anno investiamo
oltre un milione di euro in nuovi
macchinari. Per noi, fare innova-
zione significa anche riorganizzare
in termini di processi produttivi
lean, già da tempo iniziati”.
Un interno del reparto
produzione e un dettaglio
delle lavorazioni.
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