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fluidotecnica
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SETTEMBRE
2017
Industria 4.0 è anche integrazione
di tecnologie abilitanti. Il settore a
che punto è?
“Mi piace definire le nostre soluzio-
ni come ‘gli elementi che abilitano
le tecnologie abilitanti’. Con questo
voglio dire che per poter realizzare
una macchina in ottica 4.0, in grado
di trasmettere ed elaborare dati e di
interfacciarsi con scenari complessi,
è necessario che i componenti ed i
sistemi inglobati in essa siano a loro
volta predisposti per poter lavorare in
quel modo. Questa evoluzione dei pro-
dotti legati alla pneumatica e all’oleoi-
draulica ha portato all’integrazione di
componenti meccatronici, di software
ed elementi informatici. Di fatto i nostri
prodotti sono diventati più intelligenti,
dotati di sensoristica e diagnostica
integrata, in grado di comunicare u-
tilizzando tecnologie wi-fi, bluetooth
o magari Rfid per trasmettere dati e
informazioni in tempo reale con i più
svariati protocolli di comunicazione.
Il cambiamentopiù importante tuttavia
riguarda la necessità di nuove compe-
tenze e di una revisione del modello di
business che comporta un’evoluzione
dei servizi offerti, fino a ieri conside-
rati un complemento al prodotto ma
che oggi costituiscono spesso il vero
fattore distintivo in ambito competiti-
vo, basti pensare alla manutenzione
predittiva o alla riconfigurabilità dei
sistemi. Le nostre aziende sono indub-
biamente all’avanguardia in questo,
grazie soprattutto alla flessibilità e alla
capacità di leggere i cambiamenti di
mercato che da sempre le caratterizza.
Come ha sottolineato recentemente il
presidente Boccia parlando di aziende
italiane e Industria 4.0, gli esempi vir-
tuosi nonmancano, occorre conoscerli
meglio e moltiplicarli”.
La condivisione delle informazioni è
un altro tema sensibile. Nel maggio
prossimo i Paesi dovranno anche
recepire la normativa europea in
tema. Come si stanno preparando
le aziende e quali difficoltà lei vede
nel futuro?
“Una delle caratteristiche principali
dell’Industria 4.0 è sicuramente l’e-
laborazione, la gestione e la condi-
visione di dati che possono anche
risultare ‘sensibili’ ai fini aziendali.
Pertanto dovrà essere posta massima
attenzione a questo aspetto, anche in
considerazione dell’entrata in vigore,
dal 25 maggio 2018, del nuovo Rego-
lamento (UE) 2016/679, che pone la
necessità di nuovi aggiornamenti e
implementazioni per la gestione dei
dati ai fini della ‘privacy’. Le aziende
dovranno necessariamente confron-
tarsi con questa tematica e adottare
gli opportuni accorgimenti al fine di
soddisfare tutti i requisiti richiesti dalla
normativa, ma soprattutto, e in primis,
per tutelare il patrimonio ‘informativo’
aziendale. Su questo tema anche le
associazioni possono essere un im-
portante canale di comunicazione/for-
mazione per favorire la diffusione di
una cultura del ‘dato’ visto come uno
degli asset intangibili più importanti
dell’azienda che quindi va custodito e
protetto come di fatto facciamo con gli
asset tangibili. Anche in questo caso
la difficoltà più grande è legata alla
cultura più che alla tecnologia”.
Altro tema cruciale per il futuro è la
formazione, la stretta collaborazione
tra imprese e università. Le imprese
del settore come si stanno muoven-
do e Assofluid cosa sta facendo?
“L’obiettivo di Assofluid è diffondere il
più possibile la formazione sulle tec-
nologie che rappresentiamo e farlo
in modo strutturale. Per far questo è
necessario che l’associazione faccia per
quantopossibile da tramite tra istituzio-
ni emondo industriale. In questo senso
vannoadesempio l’accordoche stiamo
definendo con il Miur per promuovere
ulteriormente i nostri corsi Cetop sulla
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