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fluidotecnica

401

OTTOBRE

2016

ma vengono implementate anche da

realtà più piccole e meno strutturate,

questo significa che il tessuto indu-

striale sta crescendo e dunque cresce

il ‘valore aggiunto’ che creiamo con

il nostro lavoro e la ‘profittabilità’ a-

ziendale. Vi sono poi aspetti legati a

processi o servizi disponibili grazie

alle nuove tecnologie, dall’additive

manufacturing che rende più veloce

e flessibile la produzione customizzata

e riduce i tempi di sviluppo prodotto,

alla robotica collaborativa o ai cosid-

detti self-learning robot, per arrivare

sino ai sistemi cognitivi. Quando parlo

di cambio di paradigma nell’offerta

mi riferisco all’introduzione ad esem-

pio di servizi come la manutenzione

predittiva che portano le aziende a

proporre non più i propri macchinari

ma la ‘produttività’ degli stessi emolte

aziende italiane stanno già andando in

questa direzione”.

L’internazionalizzazione e il dimensio-

namento sono altri temi forti che le

nostre imprese devono affrontare. A

che punto sono e cosamanca ancora?

“L’Italia è in molti settori legati alla

meccanica tra i leader mondiali, basti

pensare ad esempio al packaging o

alle macchine per lavorare il legno e il

marmo, e spesso questi risultati sono

legati anche all’utilizzo di una filiera

italiana di qualità, sia per i componenti

che per le lavorazioni. I nostri prodotti

sono presenti in tutti i settori e in

tutti i mercati, quello che manca è la

strutturazione di azioni coordinate che

ci permettano di presentare il sistema

produttivo Italia più che le singole

aziende. È dunque necessario operare

in ottica di filiera e favorire aggrega-

zioni e collaborazioni non solo tra le

aziende ma anche tra poli tecnologici,

università e istituti di ricerca. Durante

la nostra ultima assemblea presso il

CNH Industrial Villagedi Torino, abbia-

mo constatato come ad esempio nel

settore automotive l’Italia sia uno dei

pochi Paesi in grado di operare sulla

totalità degli stadi della filiera produt-

tiva, con una comprovata competen-

za relativa all’intero ciclo produttivo,

dalla progettazione alla realizzazione

dei componenti, dalle lavorazioni al

prodotto finito. Dobbiamo imparare a

vendere il nostro ‘sistema’ più che le

singole fasi. Qui è indispensabile però

anche un cambio di mentalità orienta-

to alla crescita delle aziende in termini

di volume d’affari e dunque di capacità

di investimento, sia strutturale che sul-

le nuove competenze necessarie per

aumentare la competitività aziendale”.

In questo scenario in evoluzione, che

ruolo svolge e deve svolgere un’asso-

ciazione come Assofluid?

“Le associazioni settoriali come As-

sofluid possono svolgere un ruolo

fondamentale rispetto alla diffusione

della cultura 4.0. Le informazioni sono

uno degli asset aziendali principali e le

associazioni sono un collettore ecce-

zionale di informazioni, sia in ingresso

per gli associati che in uscita per il

mercato. In sostanza io vedo le asso-

ciazioni come dei ‘facilitatori’ che non

devono sostituirsi né alle aziende né a

chi offre servizi specifici alle aziende,

ma devono mettere i propri associati

nelle condizioni migliori per opera-

re nel proprio contesto competitivo.

Questo può significare organizzare la

partecipazione congiunta a fiere estere

o ad eventi formativi, supportare la

collaborazione conuniversità, oancora

favorire la condivisione di dati per

permettere di rappresentare il settore

al meglio. A mio avviso la vera sfida

per il prossimo futuro è pensare alle

associazioni settoriali come al princi-

pale interlocutore delle commissioni

governative per stilare congiuntamen-

te dei programmi di azioni concrete.

Per realizzare azioni efficaci è infatti

necessario capire l’industria di cui si

parla e capire le peculiarità dei sin-

goli settori, che non sono legate a

parametri territoriali ma a tecnologie

e applicazioni”.

La sua presidenza è caratterizzata da

uno slancio di modernità di Assofluid:

questo le è unanimemente riconosciu-

to. Quali iniziative ha introdotto in

questi suoi primi due anni al vertice?

SCENARI

Due momenti di vita di Assofluid: l’assemblea dei soci e una collettiva alla Hannover Messe.