Optimicron sono cartucce ottimizzate
per il risparmio energetico mentre
Hydac KineSys sono sistemi di
controllo del movimento.
fluidotecnica
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GENNAIO
/
FEBBRAIO
2016
19
Energy saving a sistema
Con le numerose linee di prodotto
in portafoglio, le novità presentate
al mercato ogni anno e un pro-
gressivo passaggio all’offerta di
sistema: Hydac Italia ha saputo far
tesoro di queste linee strategiche
di Gruppo, adattando di volta in
volta alle esigenze del mercato
italiano le proposte della Casa Ma-
dre seguendo il mercato in rapida
evoluzione, soprattutto sotto il pro-
filo del risparmio energetico. “Sia
che si tratti di prodotti nuovi, o di
nuove strategie con prodotti già
consolidati o sviluppati dal nostro
ufficio tecnico - spiega Massimo
Sanelli, general manager di Hydac
Italia -, la possibilità di offrire sem-
pre qualcosa di nuovo per casi
diversi è ciò che ci ha permesso
di accrescere già di due volte e
mezzo il fatturato dalla crisi del
2009, passando dai 16 milioni di
euro di allora ai 43 milioni con cui
chiuderemo quest’anno. Crescen-
do del 7% rispetto al 2014”. Un
risultato che porta l’azienda ben
oltre i 31 milioni che aveva toccato
nel 2008: “Fattore determinante
di questo successo è stato certa-
mente il passaggio dalla vendita
del prodotto alla proposizione del
sistema, con forte attenzione a
trend in crescita come quello del
risparmio energetico - continua il
general manager -. Attenzione che
ci ha permesso di consolidare la
nostra presenza in nuovi importanti
mercati, quali le macchine utensili,
le presse e la siderurgia”. Hydac è
oggi, infatti, in grado di proporre
sistemi oleodinamici completi a
valore aggiunto, inclusivi di inver-
ter che pilotano la componentistica
per abilitare funzioni di start-stop
nei motori e regolare la velocità
in funzione delle reali esigenze di
processo, con risparmi energetici
fino al 30%, oltre all’impiego di
motori e pompe che permettono
il raffreddamento continuo senza
dispersione di energia, comune
nelle centraline tradizionali.
Idraulica leggera e compatta
L’approccio di nuovi settori per
Hydac si muove quindi da proble-
matiche affini ai due grandi mercati
di riferimento dell’azienda, mobile
e industriale, che possono offrire
opportunità in molteplici settori.
È il caso ad esempio degli olii
ecologici di ultima generazione.
“L’assenza di zinco e di metalli pe-
santi dei nuovi olii - spiega Sanelli
-, porta, spesso, alla formazione
di cariche elettrostatiche interne,
che possono provocare scintille
pericolose per l’impianto”. Questa
Certificazioni globali
La lunga esperienza con gli accumulatori,
dispositivi da sempre classificati come
componenti rischiosi, ha portato Hydac a
lavorare moltissimo sul fronte delle certifi-
cazioni. “Questa cultura ha fatto sì che oggi
disponiamo di tutte le certificazioni neces-
sarie per tutti i mercati nel mondo - dice
Sanelli -, e questo è molto importante perché
spesso i nostri impianti vengono montati
su macchine destinate a essere vendute
in altri mercati”. In Paesi come Algeria,
Canada, Giappone, Russia, Ucraina e Cina
“il nostro know-how è fondamentale - entra
nello specifico -. Anche un dispositivo dal
valore piuttosto modesto, quale può essere
un trasduttore di pressione, montato su
un qualsiasi macchinario, affinché possa
entrare in determinati Paesi richiede una
sua certificazione specifica”.
La produzione in 11 Paesi nel mondo, anche
in questo caso, risulta uno dei valori aggiunti
dell’azienda. Solo il 20% della produzione
è infatti destinata alla Germania, dove si
trova la sede centrale del Gruppo, il restante
80 % è destinato a tutto il mondo. Hydac
è oggi presente in 45 Paesi nel mondo con
oltre 8.000 addetti, e la gestione delle
varie realtà all’interno del Gruppo è molto
orizzontale, il che offre l’opportunità di
scambiare materiali ed esperienze con tutti
i diversi Paesi.