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fluidotecnica 388

APRILE

2015

25

del 70% della produzione ed è rivolto

principalmente verso i mercati UE,

verso i mercati asiatici (soprattutto

la Cina) e verso il Medio Oriente

(Arabia Saudita ed Emirati Arabi in

particolare). Il mondo delle pompe,

all’interno di Anima, si pone quin-

di come comparto di primo piano

all’interno della meccanica, con un

peso che è variato negli anni da un

minimo del 14,1% a un massimo del

16,3%. Uscito sostan-

zialmente indenne

dalla crisi del quin-

quennio 2009-2013,

ha anzi accresciuto

i propri valori pro-

duttivi, soprattutto

grazie all’export. In

questo periodo il va-

lore della produzio-

ne è aumentato del

19,6%, passando da

1.550 milioni di euro

a 1.855. Per compren-

dere gli aspetti critici

di successo di questo

comparto è stato re-

alizzato ‘L’industria delle pompe in

Italia. Overview 2014’. L’iniziativa è il

frutto della collaborazione tra Ufficio

studi Anima, Fondazione Edison, un

teamdi ricerca accademico e la com-

missione marketing di Assopompe,

composta dai referenti commerciali

delle aziende associate. II taglio dello

studio, analitico, operativo e concre-

to, fornisce gli elementi per fondare

Parola

di presidente

“La produzione italiana di pompe rappresenta

una fetta importante della nostra impiantistica e

continuerà a essere scelta per il suo alto valore

tecnologico e d’innovazione”, afferma Carlo Banfi

(nella foto), presidente Assopompe e presidente di

Europump, che ha fortemente voluto la realizzazione

di questo studio. L’Italia è tra i primi cinque produt-

tori di pompe al mondo e, in alcuni specifici rami, è

addirittura prima davanti alla Germania. “Siamo di

fronte a una grande eccellenza nel sistema manifat-

turiero nazionale che è riuscita ad affrontare la crisi

senza subirne troppo le conseguenze, grazie a un

export che supera il 70% della nostra produzione -

continua il presidente Banfi -. Per quanto orientate

a un mercato estero, tuttavia le nostre imprese

ritengono il mantenimento della propria produzione

in Italia un obiettivo strategico di lungo termine”.

Nel 2014 l’industria delle pompe in

Italia ha dato ulteriore conferma che

il settore è vivo, vitale e in continua

espansione, sia nella produzione

totale (+1,3% rispetto al 2013) sia

nell’export (+2,2% rispetto al 2013).

Anche per il 2015 è prevista un’ul-

teriore crescita sia nella produzione

(+2,3%) sia nelle esportazioni (+1,4%)

rispetto al 2014. L’export assorbe più

ulteriori analisi e individuare le fu-

ture prospettive per questo settore

dell’industria nazionale.

Uno studio approfondito

Lo studio è stato realizzato con l’o-

biettivo di fornire uno strumento di

lavoro per le aziende associate Asso-

pompe e quale guida alla conoscenza

del settore delle pompe in Italia per

tutti quei soggetti, industriali, econo-

mici e finanziari interessati a questa

eccellenza industriale. All’interno del

documento viene proposta un’ana-

lisi congiunturale del settore delle

pompe industriali con focus sul suo

peso all’interno del macro-comparto

dell’impiantistica industriale, al qua-

le le pompe contribuiscono con ben il

16%. Lo studio prosegue con la pre-

sentazione dei dati import-export nel

quinquennio 2008-2012, che compa-

rano il mercato italiano delle pompe

a quello dei principali competitor

mondiali: Germania, Stati Uniti, Cina

e Giappone. Da queste rilevazioni si

può notare come, nonostante la crisi

che ha attraversato il nostro Paese,

il settore abbia mantenuto una po-

sizione di primo piano. Nell’ultima

sezione della pubblicazione sono

state condotte una serie di interviste

in profondità, analizzando anche i

documenti di bilancio e le relazioni

sulla gestione. Dopo aver analizzato

la catena del valore, vengono indi-

viduate le principali tendenze attuali

e prospettiche, tra cui spiccano una

forte vocazione internazionale, una

decisa specializzazione e una marca-

ta differenziazione, da cui conseguo-

no notevoli vantaggi competitivi. Da

ultimo viene proposta un’analisi di

tipo finanziario indirizzata al riesame

dei principali indicatori di bilancio,

su una base che comprende la quasi

totalità delle imprese del settore, in

modo da valutarne la performan-

ce economica e l’adeguatezza della

struttura finanziaria nel quinquennio

2008-2012.