instaurata con il team di ricerca dell’Istituto ita-
liano di tecnologia per lo sviluppo del robot qua-
drupede, rappresenta per noi un’importante best
practice, a testimonianza della capacità di Moog di
realizzare soluzioni specifiche e altamente innovati-
ve per il motion control, come sistemi e componenti
subminiaturizzati utilizzati anche in diversi tipi di
sport motoristici come la Formula 1”.
Claudio Semini, capo progetto del dipartimento di
Advanced robotics dell’Istituto italiano di tecnologia
ha detto in proposito: “Siamo molto orgogliosi degli
enormi progressi raggiunti, ma il nostro lavoro non
è ancora finito. HyQ attualmente misura quasi un
metro e pesa circa 80 kg, ma stiamo ancora lavoran-
do al sistema di alimentazione, che al momento è
gestito da una centrale esterna, per poterlo inserire
direttamente a bordo macchina, ma ciò comporterà
un ulteriore aumento del peso. In tal senso, stiamo
cercando di instaurare nuove partnership con azien-
de, come Moog, in grado di rispondere alle nostre
necessità di avere componenti sempre più micro,
più leggeri, ma altamente performanti”.
HyQ, il robot quadrupede dell’Istituto italiano di tecnologia (IIT) durante
una sessione di prove.
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