SCENARI
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fluidotecnica 383
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SETTEMBRE
2014
questo network deve andare oltre
i confini dell’associazione in sé: le
nostre aziende non forniscono dei
semplici componenti ma delle solu-
zioni integrate. Alimentare il dialogo
con i nostri clienti, per capire i trend
che possono guidare lo sviluppo dei
nostri prodotti e delle nostre tecno-
logie, è cruciale. Questo significherà
creare anche dei momenti di confron-
to con i clienti, dialogando inmaniera
più strutturata e continua anche con
altre associazioni di categoria di set-
tori affini che rappresentino i nostri
potenziali utilizzatori”.
L’internazionalizzazione delle nostre
imprese è un tema cruciale per la
competizione del comparto, soprat-
tutto tenendo conto delle piccole di-
mensioni delle nostre aziende. Quali
iniziative mette in campo Assofluid
per dare incisività a questo percorso?
“Assofluid mette in campo diverse
iniziative per supportare le azioni
delle nostre aziende all’estero. In-
nanzitutto la presenza fieristica: ol-
tre a partecipare all’organizzazione
della manifestazione TPA, da anni
siamo presenti in tutte le principali
fiere internazionali organizzando
delle collettive che garantiscono la
presenza alle realtà più piccole e
che si affianca alla presenza indi-
pendente delle realtà più strutturate
con filiali estere. In questo modo
possiamo fare Sistema. La ristretta
dimensione delle nostre imprese,
infatti, è nella maggior parte dei
casi un elemento che ci penalizza
rispetto a quelle di concorrenti di
altri Paesi. Ma l’elemento in cui
ancora più difettiamo è proprio la
capacità di fare Sistema tra aziende
e qui il ruolo di istituzioni e asso-
ciazioni come Assofluid diventa fon-
damentale contribuendo a creare le
condizioni perchè questo avvenga.
L’associazione deve anche avere un
importante ruolo nello stimolare la
nascita di aggregazioni tra aziende,
con momenti formativi e divulga-
tivi per spiegare loro cosa questo
significhi, favorendo pertanto an-
cora il dialogo mediante attività di
networking. Altro aspetto che ha a
che fare con l’internazionalizzazione
è la conoscenza dei mercati esteri
e per offrire un supporto ai nostri
associati, soprattutto quelli meno
strutturati, credo sia indispensa-
bile implementare i contatti con
le associazioni di settore analoghe
alla nostra che operano nei diversi
Paesi e con cui già abbiamo modo di
collaborare attraverso le iniziative
del Cetop e dell’ISC (International
Statistics Fluid Power Committee)”.
I giovani sono il futuro del settore.
Assofluid svolge un ruolo di ponte tra
momenti di formazione e le aziende?
“I giovani sono un altro importantis-
simo obiettivo. Ricreare un appeal
verso il nostro comparto signifi-
ca comunicare l’importanza della
pneumatica e dell’oleoidraulica in
Italia, non solo in termini di numeri
consolidati di fatturato ma anche
in termini di eccellenza di livello
tecnologico. Tra le attività già in
essere, collaboriamo con l’Univer-
sità degli Studi di Modena e Reg-
gio Emilia dove sponsorizziamo il
master universitario che ha come
oggetto specifico l’oleodinamica e
la pneumatica, e offriamo borse
di studio per tesi che ogni anno
si sviluppano su dei macro temi
proposti. Questi lavori vengono va-
lutati da una commissione tecnica,
composta da membri accademici e
da altri provenienti da Assofluid: al
di là dei premi riconosciuti ai singoli
lavori, quello che per noi conta è
che gli studenti premiati possano
proseguire un cammino nel settore,
mantenendo i contatti con le nostre
aziende”.
Sempre in tema di formazione, As-
sofluid si fa anche garante per la
certificazione…
“Un’attività già avviata e che imple-
menteremo sempre più è proprio
il progetto per la certificazione di
centri che possano offrire formazio-
ne specifica per il nostro comparto
Alcuni momenti della recente edizione di TPA Italia svoltasi a Fiera Milano Rho e una immagine di una collettiva organizzata dall’associazione.