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mondo quale meta d’investimenti, e for-

nisce sostegno specializzato a investitori

di quasi cinquanta mercati.

La nostra rete internazionale di Amba-

sciate e Consolati si occupa di preparare

proposte ‘su misura’ per i singoli investi-

tori sui vantaggi derivanti da investimenti

nel Regno Unito. Dal momento della sua

creazione, i ministri del DIT hanno visi-

tato trentasei mercati esteri nell’arco di

cinquantasei visite ministeriali. Inoltre, la

nostra campagna ‘Great Britain’, che pro-

muoviamo in stretta collaborazione con

diversi nostri ministeri, mira ad accrescere

l’interesse a livello globale per prodotti

e servizi britannici, oltre ad incoraggiare

sempre più persone a visitare, studiare,

investire e instaurare rapporti commer-

ciali con il nostro Paese”.

Il mercato italiano è ancora attraente

per le aziende britanniche? Quali sono

i problemi che gli imprenditori britan-

nici devono affrontare? E cosa si può

fare per attirare ancora più investitori

britannici in Italia?

“Come Ambasciatore lavoro costante-

mente per espandere le relazioni bilaterali

tra l’Italia e il Regno Unito a tutti i livelli,

incluso nei settori del commercio e degli

investimenti. L’Italia è un Paese ricco e

vario che offre numerose opportunità di

commercio. Riconosciamo e apprezziamo

gli sforzi compiuti dal governo italiano

per far fronte alle preoccupazioni degli in-

vestitori stranieri: la riduzione dei fardelli

burocratici, la semplificazione del sistema

giudiziario ed il miglioramento delle infra-

strutture. È nostra intenzione continuare a

lavorare con le nostre controparti italiane

per sostenere le riforme e creare un am-

biente favorevole agli investimenti”.

@anto_pelle

e comprendo appieno le loro preoccupa-

zioni. La nostra decisione di lasciare l’UE

non cambia il nostro impegno a far sì che

i loro diritti e le libertà tradizionali siano

protette. Per il momento nulla è cambiato

per gli italiani, e anche per tutti i cittadi-

ni dell’Unione Europea, che vivono nel

mio Paese. Possono continuare a studiare,

lavorare e viaggiare in Gran Bretagna. Il

Primo Ministro Theresa May è stata mol-

to chiara nel dire che vuole proteggere lo

status dei cittadini UE che già vivono nel

Regno Unito e che l’unica circostanza che

impedirebbe ciò è se non venissero ricono-

sciuti gli stessi diritti ai cittadini britannici

nel resto della UE, ossia qualora non fosse

garantito il principio di reciprocità”.

Ha qualche consiglio per gli imprendi-

tori italiani che vogliono investire nel

Regno Unito?

“Non sono un’imprenditrice, anche se la-

voro a stretto con i miei colleghi e le tante

imprese italiane che operano nel Regno

Unito. Un consiglio che mi sento di dare

è quello di pianificare bene e di essere re-

alistici sugli obiettivi che ci si prefigge. In

molti casi è meglio investire in un piccolo

ufficio, e farlo nel corso di un anno, piut-

tosto che creare un’azienda molto gran-

de, che sarà operativa dopo più tempo,

diciamo cinque anni. Il tempo è denaro

negli affari, in particolare se s’investe in

prodotti innovativi. Un altro consiglio è di

iniziare il processo aprendo prima un con-

to bancario nel Regno Unito: può essere

un processo molto lungo, specialmente se

si è nuovi sul mercato. Per altri spunti utili,

il mio consiglio è di visitare il sito https://

invest.great.gov.uk/us/setup-guide/

, dedi-

cato a tutti coloro che sono interessati ad

investire nel Regno Unito”.

Il Cancelliere Hammond ha annunciato

che intende ridurre le tasse alle impre-

se dall’attuale 20% al 17% entro aprile

del 2020. Che ne pensa?

“Il Cancelliere Hammond sa quanto le

imprese abbiano a cuore certezza e sta-

bilità: è per questo motivo che ha deciso

di attenersi alla roadmap per le imprese

illustrate nel marzo del 2016. Vogliamo

continuare a proiettare il messaggio che

la Gran Bretagna è aperta al business e

ad assicurarci che il Regno Unito riman-

ga la destinazione primaria del mondo

degli affari, creando gli investimenti, il

lavoro e la prosperità necessari a proteg-

gere il nostro futuro nel lungo periodo”.

Il Governo britannico ha in serbo qual-

che misura per aumentare l’attrattività

del Paese?

“Il Department for International Trade

(DIT) promuove il Regno Unito in tutto il

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marzo 2017