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marzo 2016

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solo sulla qualità ma anche sulla virtù, il

concetto del migliore è inteso in valore as-

soluto e non in quello relativo: il migliore

possibile che si possa fare. E infine vi è il

concetto di ‘al mondo’ che ha un duplice

significato: il migliore al mondo e offerto

in tutto il mondo. Il caffè ha tre bontà che

noi cerchiamo di perseguire: quella del

piacere, della salute e della sostenibilità.

Tutto questo si è tradotto in una marca

globale, la più globale al mondo, presen-

te in 145 Paesi con due terzi delle vendite

fatte dall’Italia. E questo si è tradotto in un

riconoscimento di leadership qualitativa a

livello mondiale”.

Oggi quel sogno come continua e quali ne

sono i capisaldi che lo rendo possibile?

“Quel sogno si è tramutato in una missio-

ne, in una passione e in una ossessione.

La nostra missione è quella di deliziare gli

amanti del buono e del bello nel mondo

attraverso il migliore caffè che la natura

possa offrire, esaltato dalle migliori pra-

tiche agronomiche e tecnologie, nonché

dalla bellezza estetica. Il secondo pilastro

del sogno è la passione per la nostra cul-

tura, per la nostra cultura d’impresa, per

l’idea che l’impresa non nasce per fare

solo profitti. Anzi, i profitti sono un mez-

zo non sono un fine. L’impresa nasce per

fare uno sviluppo sociale, per essere una

comunità di stakeholder. Tutti coloro che

hanno un’interdipendenza con l’azienda

sono degli stakeholder. E per tutti questi

occorre migliorare la qualità della loro

vita: questa è la nostra passione ed è il

motivo per il quale lavoriamo così. Il terzo

pilastro, infine, è la nostra ossessione per

la qualità. Direi che l’ultima parola traduce

meglio di tutto il resto ciò che resta del so-

gno: l’ossessione”.

Presidente Illy: lei parla spesso del valore

della bellezza, della contaminazione con

l’arte, della necessità della sostenibilità.

Si sente di interpretare più il ruolo di un

visionario o quello di un imprenditore mo-

derno?

“Forse non sono né l’uno né l’altro. L’il-

luminato è colui che inventa qualcosa di

nuovo e noi non abbiamo inventato nul-

la. Semmai noi abbiamo l’attenzione di

applicare queste discipline nel nostro bu-

Like all the most fascinating stories,

Illyca è s began with a journey - the

journey of Francesco who, traveling

omHungary to Trieste, stopped in

Vienna and was captured by a dream:

to o er the absolute best co ee in the

world. Illyca è was founded in 1933

on the intuition of Francesco, who

invented the rst automatic co ee

machine. Today, Illyca è is present in

145 countries around the world and

is now led by the third generation of

Illys. At the helm of the company is the

founder s nephew, Andrea Illy, who is

president and CEO. Andrea continues

the original mission of a global and

above all sustainable development

strategy, with great a ention to the

entire production chain. “ at dream

has turned into a mission, a passion

and an obsession. Our goal is to

delight lovers of quality and beauty

with the best co ee that nature can

o er, made even be er by the best

agronomic practices and technologies,

as well as esthetic beauty. e second

pillar of the dream is the passion for

our culture, for our corporate culture,

for the idea that the company does

not exist only to make pro ts. Indeed,

pro ts are a means, not an end. e

company was founded to generate

social development, to be a community

of stakeholders. All those who have

interdependence with the company are

the stakeholders. And for all themwe

strive to improve their quality of life:

this is our passion, and the reason why

we work this way. Lastly, the third

pillar is our obsession with quality. I

would say this last word conveys what

remains of the dream be er than any

other: obsession.”

Illy, a dream come true