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Speciale

anteprima Hannover Messe

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opportunità di crescita sembrano invece

emergere in mercati avanzati che mostrano

una maggiore tenuta come gli Stati Uniti.

Nell’ultimo biennio gli Stati Uniti hanno

visto un rafforzamento del contesto ma-

croeconomico e un recupero del settore

manifatturiero, anche grazie a una mirata

politica industriale. Considerando queste

condizioni favorevoli e le strette relazioni

bilaterali con il nostro Paese, gli Stati Uni-

ti possono rappresentare un importante

mercato potenziale per le imprese italiane

impegnate a individuare nuovi bacini di do-

manda. Le prospettive future sono in linea

con l’andamento degli ultimi anni. Nel pe-

riodo 2010-2015 le esportazioni elet-

trotecniche ed elettroniche italiane negli

Stati Uniti sono cresciute a un ritmo medio

annuo superiore al 7,0%. Le esportazioni

italiane negli Stati Uniti si concentrano nei

comparti delle tecnologie elettromeccani-

che (pari a circa il 35% sull’export totale

dei settori Anie negli USA) e nell’automa-

zione industriale (pari a circa 20% sul to-

tale). Investire in un mercato tecnologica-

mente avanzato come quello statunitense è

una importante sfida per le imprese italiane

e, secondo la più recente indagine rivolta

alle PMI di Anie, i margini di rafforzamen-

to per le aziende fornitrici di tecnologie

sembrerebbero ancora ampi. Circa il 25%

delle piccole e medie imprese elettrotecni-

che ed elettroniche che hanno preso parte

all’indagine segnala di aver portato avanti

nel periodo 2015-2016 attività di inter-

nazionalizzazione negli Stati Uniti. Fra le

imprese non ancora presenti nel mercato

statunitense, l’11,4% delle PMI di Anie

segnala di voler avviare attività di interna-

zionalizzazione nel prossimo futuro, mentre

il 35,8% dichiara di non aver preso deci-

sioni in merito. Guardando alla tipologia di

attività di espansione commerciale avviate

verso gli Stati Uniti, oltre il 70% è rap-

presentato da esportazioni. Sono presenti

anche forme di internazionalizzazione più

strutturate, come la stipulazione di accordi

di collaborazione o partnership tecnologi-

ca (per l’11,2% sul totale) e l’apertura di

una sede estera o di stabilimenti produttivi

(per il 16,6% sul totale).

ternationalization strategies, thus rendering

necessary major competitive repositioning

initiatives. New growth opportunities seem to

be emerging in developed markets with supe-

rior resilience, like the United States. In the

last two years the US has seen a strength-

ening of the macroeconomic scenario and a

recovery in the manufacturing sector, thanks

to a targeted industrial policy. Given these

favorable conditions and the close bilateral

relations with our country, the United States

can be an important potential market for

Italian companies engaged in identifying new

areas of application. The future prospects

are in line with the trends of recent years. In

the period 2010-2015, Italian electrical

engineering and electronics exports to the

US grew at an average annual rate of more

than 7.0%. Italian exports to the US are

concentrated in electro-mechanical technol-

ogies (representing approximately 35% of

total Anie exports in the US) and industrial

automation (approximately 20% of the to-

tal). Investing in a technologically advanced

market like the US is a major challenge for

Italian companies and, according to the

most recent survey of SMEs in Anie sectors,

the margin for tech suppliers to strengthen

their positions there would still appear to be

large. About 25% of small and medium-sized

electrical engineering and electronics com-

panies who took part in the survey report

that they have moved ahead with their in-

ternationalization activities in the US in the

period 2015-2016. Among the companies

not yet present on the US market, 11.4% of

Anie SMEs report that they intend to start

internationalizing in the near future, while

35.8% said they had not yet made any deci-

sions. Looking at the type of business expan-

sion activities undertaken towards the United

States, over 70% is accounted for by ex-

ports. There are also more structured forms

of internationalization, such as the stipula-

tion of technological collaboration or part-

nership agreements (11.2% of total) and

the opening of foreign offices or production

facilities (16.6% of total).