Speciale
anteprima Hannover Messe
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Exports by numbers
In this scenario of high instability, 2016 wit-
nessed a decline in the potential expressed
by the foreign sector, which in recent years
had played a central role in supporting the
growth of Anie sectors. In 2016 Italian ex-
ports of electrical engineering and electronics
products and services registered a slowdown
(-0.2% compared to 2015). The electrical
engineering area showed an overall weaker
profile for foreign sales (-0.9%), while the
electronics area performed more dynamically
(+3.1%), thanks mainly to the performance
of the electronic components and industri-
al and process automation sectors. At the
structural level, the contribution from foreign
(-0,2% la variazione stimata rispetto al
2015). L’area elettrotecnica ha eviden-
ziato in aggregato un profilo più debole
delle vendite estere (-0,9%), mentre l’a-
rea elettronica ha mostrato in aggregato
un profilo più dinamico (+3,1%), grazie
soprattutto alla performance dei compar-
ti Componenti elettronici e Automazione
industriale manifatturiera e di processo. A
livello strutturale il contributo del canale
estero resta importante, con l’incidenza
dell’export sul fatturato totale che nella
media del 2016 si mantiene per l’elettro-
tecnica e per l’elettronica vicina al 55%
e un saldo della bilancia commerciale che
risulta positivo per oltre 14 miliardi di
euro. Negli ultimi anni non sono cambiati
solo i numeri, ma anche la geografia delle
esportazioni elettrotecniche ed elettro-
niche italiane. Se guardiamo ad un arco
temporale che copre gli ultimi quindici an-
ni, possiamo notare che nei settori Anie le
imprese esportatrici hanno mostrato una
significativa capacità di riorientare le ven-
dite estere verso i mercati più dinamici. A
fronte del ridimensionamento della quota
dell’export rivolto all’Unione Europea (che
passa dal 66% sul totale delle esportazio-
ni realizzate nel 2000 al 58% nel 2015),
è cresciuto il presidio delle principali aree
geografiche extra europee. Fra le aree in
cui è cresciuta la presenza delle imprese
Anie si segnala il Medio Oriente - verso cui
si sono orientate in particolare le strategie
di internazionalizzazione dei comparti for-
nitori di tecnologie per l’energia - e i Paesi
europei al di fuori dell’Unione, mercati vi-
cini e caratterizzati da significativi tassi di
sviluppo. Nei prossimi anni, con previsioni
che segnalano un’elevata volatilità di sce-
nario, è essenziale per le imprese Anie pro-
seguire in questo percorso, cercando di in-
tercettare in modo puntuale nuovi spunti
di domanda in nuovi mercati.
Focus sugli Stati Uniti
In questo contesto diventa sempre più
difficile per le imprese individuare strate-
gie di internazionalizzazione continuative
e si rendono necessarie importanti azioni
di riposizionamento competitivo. Nuove
trade remains significant, with the incidence
of exports on total revenues for the electri-
cal engineering and electronics sectors main-
taining an average of nearly 55% in 2016,
and a positive trade balance of more than
14 billion euro. In recent years, not only have
the numbers changed, but the geography of
Italian Anie exports as well. If we look at the
last fifteen years, we note that export firms in
the Anie sectors have demonstrated a signifi-
cant ability to reorient foreign sales to more
dynamic markets. In view of the downsizing
of the export quota for the European Union
(which passed from 66% of total exports in
2000 to 58% in 2015), the extent of the
main non-European regions has increased.
Among the areas where the presence of Anie
companies grew is the Middle East - towards
which energy technology suppliers in partic-
ular focused their internationalization strat-
egies - and the European countries outside
the Union, markets that are both nearby
and showing significant growth rates. In the
coming years, with forecasts that indicate
increasing volatility, it is essential for Anie
companies continue along this path, seeking
to intercept new demand in new markets in a
timely manner.
Focus on the United States
In this context, it becomes increasingly dif-
ficult for companies to identify ongoing in-