DAL MONDO DELLA FINITURA
L’introduzione della nuova filosofia
aziendale dell’Industria 4.0, annessa
ad un quadro nazionale di incentivi
ad investimenti in questa direzione, ha
per certi versi rivoluzionato il modo di
produrre. Alcune aziende innovative
erano già pronte a questo salto tecno-
logico, altre avevano depositato il seme
e con la legge di bilancio 2017 hanno
avuto l’opportunità di avere il conte-
sto giusto per far screscere la pianta.
Indipendentemente dallo stadio tec-
nologico di ciascuna azienda e del suo
settore di appartenenza, il 2017 è stato
un anno storico per l’industria italiana
e i vantaggi in termini di investimenti
sono stati talmente significativi che il
governo ha deciso di rinnovare queste
agevolazioni anche per il 2018. Ma
al di là dei benefici fiscali come si sta
declinando la filosofia Industria 4.0 nel
tessuto industriale italiano? Questa è
una domanda che in pochi si stanno
ponendo ma, con una corretta analisi
sicuramente più approfondita di que-
sto articolo, si potrebbero cogliere le
coordinate future per rendere ancora
più fruttuosi gli investimenti che ad
oggi lo Stato sta stimolando.
In primis il cambio nome. Non si parla
più di Industria 4.0, che trasmette una
logica di spirito metalmeccanico, di
insieme di macchine, beni e persone
finalizzato alla produzione fisica di
beni; si preferisce la denominazione
di Impresa 4.0, un concetto che non
pone l’accento sulla mera produzione
(cioè la trasformazione fisico-tecnica
di materie prime in beni semilavorati o
finiti) ma sul coordinamento dei fattori
produttivi (scarsi) realizzato in modo
efficace ed efficiente. Questo cambio
di nome significa un vero e proprio
‘cambio di approccio’: adesso non
conta l’investimento nel macchinario
4.0 ma come lo si inserisce all’interno
del sistema produttivo, come esso
si integra nel complesso organismo
aziendale e quali vantaggi ne produce.
Innanzitutto va detto che un impianto
tecnologicamente avanzato all’interno
di un ‘sistema vecchio’ non riesce a
creare gli opportuni fattori abilitanti al
vantaggio competitivo. L’azienda che
si trova in questa situazione ha sicura-
mente avuto dei vantaggi fiscali ma tra
qualche anno si troverà a competere
con realtà che, oltre ai vantaggi fiscali,
sono riusciti ad essere Impresa 4.0 con
numerosi passi avanti compiuti.
Quando parliamo di ‘sistema vecchio’
non ci riferiamo solo agli altri macchi-
nari con i quali l’impianto 4.0 comu-
nica, ma anche con le persone. La vera
scommessa dell’Impresa 4.0 sta nella
formazione delle persone, nelle com-
petenze. Essere in grado di sfruttare
queste interconnessioni o ad esempio
i sensori e i sistemi embedded nell’im-
pianto o altre feature tecnologicamente
avanzate permette di avere dei benefici
nuovi (intervenire al momento giusto,
pianificare la manutenzione evitando
fermi macchina) o delle informazioni in
più (know-how digitale) che un’azienda
tradizionale non ha. Non solo ma que-
sto spingerà alla creazione di figure pro-
fessionali nuove, gli addetti diverranno
degli esperti tecnologici; questo stimo-
lerà anche l’uso di software o sistemi
di interfaccia uomo macchina nuovi, al
fine di gestire quello che si chiama Big
Data. Chi non sceglie di formare il per-
sonale fin da ora nell’ottica Impresa 4.0
sta già perdendo terreno.
Un altro effetto, che probabilmente
crescerà con il tempo, è legato alla
cyber-security. La circolazione di in-
formazioni all’interno di un sistema,
quello aziendale, che è per definizione
‘non chiuso’ mette in moto una serie
di minacce che l’imprenditore non può
ignorare. Anche il solo furto di infor-
mazioni può ingenerare ripercussioni
negative sulle attività commerciali,
bypassando le fasi di produzione in-
dustriale e colpendo direttamente gli
aspetti economici. Investire in 4.0 e
ignorare i rischi della cyber-security è
come acquistare un piccolo reattore
nucleare, metterlo in casa e attivarlo
senza sapere bene come usarlo. Il ‘fare
impresa’ ci insegna che bisogna saper
gestire e coordinare tutti gli elementi
volti all’obiettivo finale e che la sottova-
lutazione di alcuni può arrecare enormi
problemi nel futuro prossimo.
In ogni caso il lungo percorso che por-
terà davvero interi settori industriali a
essere 4.0 è solo all’inizio e le aziende
prima diffidenti hanno un altro (forse
ultimo) treno su cui possono salire in
questo 2018.
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rmo
gennaio/febbraio 2018
Da
Industria 4.0
a
Impresa 4.0