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rmo

novembre/dicembre 2017

INCHIESTA

I

l 2016 è stato un anno positivo per il Sud Italia. Il

cui PIL è cresciuto dell’1%, più che nel Centro-Nord

dove è stato pari a +0,8%. Il dato è la conseguenza

di alcune condizioni peculiari: il recupero del settore

manifatturiero, cresciuto cumulativamente di oltre

il 7% nel biennio 2015-2016 e del +2,2% nel 2016,

la ripresa del settore edile (+0,5% nel 2016), il posi-

tivo andamento dei servizi (+0,8% nel 2016). In base

alle previsioni della Svimez (associazione per lo svi-

luppo dell’industria nel Mezzogiorno), quest’anno il

PIL dovrebbe aumentare dell’1,1% al Sud e dell’1,4

% nel Centro-Nord. Nel 2018 la Svimez prevede un

aumento del prodotto dello 0,9% nel Mezzogiorno

e dell’1,2% al Centro Nord. Il principale driver della

crescita meridionale nel 2017 dovrebbe nuovamente

essere la domanda interna: i consumi totali cresce-

rebbero dell’1,2% e gli investimenti al Sud del 2%.

Si prevede anche una crescita per l’occupazione

(+0,6%). La Svimez ha stimato gli effetti dell’even-

tuale attivazione della clausola di salvaguardia re-

lativa all’aumento delle aliquote IVA nel 2018 per

circa 15 miliardi. Se, infatti, l’aumento diventasse

operativo sarebbe l’economia meridionale a subire

l’impatto più negativo, in quanto nel biennio 2018

- 2019 il PIL del Sud perderebbe quasi mezzo punto

percentuale di crescita (-0,47%), due decimi di punto

di Luca Rossi

La crescita del prodotto conseguente all’aumento sia dei consumi sia degli investimenti, in

particolare privati che hanno più che compensato la riduzione degli investimenti pubblici,

caratterizza il recupero del settore manifatturiero meridionale. Andamenti differenziati del

PIL tra le regioni: la migliore performance è della Campania mentre frenano Puglia e Sicilia.

La fotografia dell’economia meridionale nel Rapporto Svimez 2017

Il

Meridione

torna

a crescere