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ottobre 2017
In realtà sono già alcuni lustri che Aliverti opera sugli
Stati Uniti d’America come consulente per le imprese
italiane: “In effetti - dice - sono tanti anni che, attra-
verso una mia società di consulenza e audit, svolgo
questo lavoro, e in questo periodo ho potuto seguire
diverse aziende che hanno intrapreso l’avventura negli
USA; la nascita di USGate è lo sbocco naturale dell’e-
spansione delle mie attività precedenti al quale ho vo-
luto dare, insieme con un socio, un assetto strutturato
anche dal punto di vista logistico”.
Il Nordamerica è uno dei mercati più grandi al mondo,
spiega Aliverti, all’interno del quale c’è una grande com-
petizione, e quest’ultimo elemento, che magari ai più
può sembrare una difficoltà, in realtà è la ragione pro-
fonda per la quale conviene molto mettersi in gioco…
“Soprattutto se si possiede un livello tecnologico come
quello europeo o, meglio ancora, italiano: la nostra tec-
nologia negli USA è tenuta in massima considerazione.
E in una realtà dinamica come quella si possono trovare
molte occasioni di business. Si aggiunga che le norma-
tive americane, sia per quanto riguarda le strutture, il
personale, l’ambiente e così via, sono più ‘leggere’ di
quelle a cui siamo abituati in Europa e pertanto da que-
sto punto di vista si è facilitati”.
Un mercato particolare.
C’è poi anche un elemento
importante di ‘struttura’ del mercato nordamericano,
spiega Aliverti. Altri grandi mercati come Cina, India,
Medioriente, Brasile ecc. si caratterizzano per avere
delle zone particolarmente industrializzate ed effer-
vescenti che sono però ben circoscritte in determinati
luoghi geografici, mentre gli Stati Uniti hanno un ‘ter-
ritorio tecnologico’ molto diffuso in quasi tutte le parti
del Paese: la domanda è enorme e spalmata un po’
dappertutto.
Quali altre differenze si possono rimarcare fra i mercati
europei e quello americano?
“Gli americani hanno la grande dote di essere siste-
mici e organizzati, non perdono troppo tempo in di-
scussioni e quando una cosa è decisa ci si dà subito da
fare per metterla in atto; se pensiamo come alle volte
si dilungano le discussioni qui da noi si capisce subito
come questa sia una bella differenza. Un altro fattore
caratteristico del mercato americano riguarda la sua
struttura produttiva: negli Stati Uniti molte tipologie
di produzioni sono state abbandonate anni fa, oppure
esternalizzate; è molto tempo che gli USA sono essen-
zialmente dei grandi importatori (da Cina, Corea, Giap-
pone, Germania, Italia ecc.). Se un’azienda parte con la
propria attività di produzione negli Stati Uniti è facile
che non trovi una grande concorrenza americana, ma
casomai trovi dei competitor internazionali”.
Secondo Aliverti, grazie all’alto livello della tecnologia
italiana, gli imprenditori nostrani possono facilmente
incontrare terreno favorevole; il Made in Italy trova
grande considerazione ma, secondo gli americani, siamo
un po’ poco organizzati, ci vedono entusiasti, creativi,
capaci e coinvolgenti ma difettosi alle volte nel profilo
della sistematicità organizzativa.
Il prodotto italiano.
“Al prodotto italiano viene rico-
nosciuto un alto valore qualitativo - afferma Gian Carlo
Aliverti - e quindi, diciamo così, metà del lavoro è fatto,
occorre però fornire solide garanzie di credibilità che
riguardano la capacità finanziaria e le strutture, cioè
le ‘gambe’ sulle quali, pure un ottimo prodotto deve
camminare. Quindi se, poniamo, vendi macchinari, ecco
che occorrono servizio e assistenza, se vendi componenti
devi avere magazzino e customer service evoluto. In
America le vendite online ci sono da parecchio tempo e
un cliente si aspetta di ricevere l’assistenza o la merce il
giorno dopo l’ordine”.
L’attività di USGate si innesta proprio qui, nell’assistenza
alle aziende italiane che vogliono portare o sviluppare
la propria presenza nel mercato del Nordamerica.
“Noi possiamo aiutare sia aziende che devono muovere
i primi passi - dice Aliverti - per entrare negli USA, sia
aziende che invece hanno già una certa presenza ma-
gari attraverso un distributore locale, sia società che
hanno già una filiale ma che vogliono fare passi ulte-
riori. Nel primo caso assistiamo la società nell’analisi
delle esigenze e delle prospettive anche tramite ricer-
che di mercato; nel secondo caso possiamo mettere in
campo tutti gli approfondimenti necessari che portano
ad avere gli elementi per decidere se il business neces-
sita dell’apertura di una filiale oppure no; nel terzo caso
possiamo intervenire su eventuali problematiche con
Gian Carlo Aliverti, presidente di USGate Corporation.