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IN
BREVE
rmo
luglio/agosto 2015
Innovazione intesa come fare cose
nuove per crescere, e non semplice-
mente fare meglio o a costi più bassi
qualcosa che si fa già in azienda. è
il tema portante che ha animato il
secondo workshop formativo Asco-
mut tenutosi lo scorso aprile, con il
contributo dei due relatori Gianluca
Dettori, fondatore e chairman di Pixel
e di Vitaminic, e di Giampaolo Rossi,
professionista specializzato nella for-
mazione di executive team e in affi-
namento di competenzemanageriali.
Particolare accento è stato posto sulla
necessità di declinare l’innovazione
su tutte le componenti la catena del
valore in azienda, ovvero facendo
innovazione di prodotto, di processo,
nella comunicazione e nella distribu-
zione, nei modelli di business e nella
tecnologia di supporto. Evitando in
tale maniera di restringere l’innova-
zione a progettazione e realizzazione
dei prodotti, per non relegare gli altri
attori coinvolti lungo la catena del
valore a meri esecutori di mansioni
accessorie e vissute in qualche modo
come secondarie.
Tecnologie per il cibo
Assofoodtec ha riunito i vertici dell’Associazione
per illustrare il successo internazionale delle
tecnologie italiane per l’alimentare. Nel corso
della conferenza, i vertici dell’Associazione
hanno illustrato come le tecnologie alimentari
possano considerarsi a pieno titolo eccellenze
del Made in Italy nel mondo. Segnaliamo alcuni
interventi. “è doveroso ribadire con forza -ha
affermato il presidente di Assofoodtec Nicola
Marzaro- che il mondo ha bisogno di attrez-
zature esattamente come ha bisogno di cibo.
Questa necessità riguarda non solo i Paesi che
devono ridisegnarsi diversificando le esporta-
zioni e diminuendo la propria dipendenza dalle
industrie estrattive, ma anche i Paesi dell’Africa
e del Sud e Centro America, per i quali è impor-
tante sviluppare la propria capacità produttiva
introducendo tecnologie aggiornate”.
“L’Italia è il primo paese esportatore per pastifici
ed estrusi, ed il terzo per il settore molitorio –ha
dichiarato il presidente Ucma, Costruttori mac-
chine per l’industria alimentare, Claudio Maria
Pollini. I valori medi dell’export si attestano
al 73% per le macchine e impianti per pasti-
fici ed estrusi alimentari e all’89% per molini,
mangimifici e sili; in Ucma convivono grandi e
medio-piccole realtà che pur se con minore
capacità di internazionalizzazione esportano
il 50% della produzione, mentre i grandi
gruppi arrivano in alcuni casi fino al 93-
94%”. L’intervento del presidente costrut-
tori affettatrici, tritacarne e affini, Andrea
Salati Chiodini ha rimarcato: “Le imprese
del nostro comparto innovano, investono, pro-
ducono con l’obiettivo primario di evitare gli
sprechi energetici e alimentari e assicurare la
sicurezza dei lavoratori. Guardare sempre avanti
senza dimenticare il nostro passato ci ha per-
messo di diventare la prima nazione al mondo
nella produzione di macchine per la lavorazione
di alimenti”.
L’innovazione secondo Ascomut
IN BREVE
Normativa IEC in fieri con Gefran
Gefran ha ospitato, dal 13 al 15 maggio, l’incontro annuale del gruppo
di lavoro WG6 del Comitato 65B di IEC (International Electrotechnical
Commission), ente per la definizione degli standard internazionali per le
tecnologie elettriche ed elettroniche. L’azienda italiana è stata a capo
del progetto di definizione delle nuove condizioni di riferimento e delle
procedure per il collaudo di trasmettitori industriali e di processo: si
tratta nello specifico della norma IEC 62828 (composta di fatto di 5
norme, dalla 62828-1 alla 62828-5), che diventerà il futuro standard con
valore e validità internazionale al completamento del processo di appro-
vazione dei vari membri IEC. Il lavoro svolto da Gefran prende spunto
dalla constatazione della necessità di testare i trasmettitori impiegati
nell’industria e dai costruttori di macchine in modo specifico in ogni fase
di vita, individuando per ogni fase le opportune prove, attraverso una
serie di nuove norme specifiche, complete, organiche e aggiornate per
gli odierni strumenti, volte a tutelare gli interessi nazionali.