&
24
Strategie
Personaggio del mese
I
mprese
M
ercato
rmo
novembre/dicembre 2014
la proiezione internazionale e il rafforzamento della
dimensione territoriale.
Per rispondere alle numerose difficoltà abbiamo uti-
lizzato il modello delle reti d’impresa, facendo un
salto culturale aggregandoci e collaborando con altre
aziende. Grazie alle associazioni di categoria abbiamo
organizzato una rete di imprese che si identifica nell’o-
biettivo di crescere, individualmente e collettivamente.
La capacità innovativa e la competitività sul mercato
delle aziende partecipanti hanno permesso a Losma
di esaltare le proprie capacità produttive, ma anche di
condividere opportunità e rischi.
In sintesi, la crescita di un impresa può avvenire in due
modi: verticale grazie ai grandi capitali finanziari, per
esempio il modello tedesco, oppure aggregandosi tra
aziende con obiettivi comuni. Quest’ultimo è il mo-
dello migliore per la natura dell’industria italiana, ca-
ratterizzata da dimensioni medio/piccole”.
Quali sono stati i risultati concreti di questa organizza-
zione?
“Grazie al dinamismo imprenditoriale e alla pro-
pensione al rischio, la capacità di operare in rete ha
permesso a Losma di approdare in alcuni mercati
difficilmente penetrabili solo con le proprie forze. È
stato inaugurato lo scorso anno, l’Italian Technology
Center, il nuovo centro per la promozione dell’indu-
stria italiana del bene strumentale con sede a Pune,
Indias, nato da un accordo di rete siglato tra tredici
imprese costruttrici di macchine utensili e di macchine
per la lavorazione della plastica. Promosso da Ucimu-
Sistemi per Produrre e Assocomaplast, associazioni di
bri poteva essere un vantaggio anche economico. Se si
guardano gli effetti ambientali di un’officinametalmec-
canica è subito chiaro che una riduzione degli stessi è
spesso connessa a un risparmio dei costi. Per ottenere un
certo risparmio sonomagari necessari inizialmente degli
investimenti che però si ammortizzano presto grazie ai
risparmi ottenuti nel consumo delle risorse. Questo ap-
proccio fu recepito dai miei interlocutori. I vari prodotti
dedicati alla filtrazione dell’aria o dei liquidi ebbero fin
da subito un discreto successo. Decidemmo quindi di
progettarli come soluzioni modulari, così che fosse pos-
sibile combinarli e creare sistemi complessi, per diverse ti-
pologie di macchine. Poi, intorno allametà degli anni 90,
furono emanati i primi provvedimenti di legge sulla sicu-
rezza dell’ambiente di lavoro e la salute dei lavoratori. In
quegli anni aumentò il giro d’affari e di conseguenza gli
investimenti tecnologici. Ci fuuna riorganizzazione della
rete di vendita e venne aperta la prima filiale all’estero
a Sparta, nel New Jersey (USA). Con il nuovo millennio
divennero operative anche le filiali in Germania, Gran
Bretagna e India. La potenzialità di questi mercati, oltre
a quello domestico, fecero fare all’azienda un passo in
avanti decisivo”.
Nel mondo globalizzato l’internazionalizzazione è una
delle strategie di un’azienda di successo. Come avete ini-
ziatoquestopercorso?
“Ad un certo punto della nostra storia ci siano trovati
di fronte a sfide sempre più impegnative: crescita dei
mercati nelle aree emergenti e l’integrazione interna-
zionale della produzione. Allora abbiamo capito che il
nostro futuro si giocava nell’interazione tra due fattori:
Impianti per la depurazione di liquidi.