i produttori comunque possiedono un
concessionario.
La base clienti è consolidata e fide-
lizzata, l’acquisizione di nuovi clienti
è affidata alla distribuzione e non
avviene più alle fiere di settore che
restano comunque occasioni molto
importanti per intessere nuove rela-
zioni. I clienti appartengono ai settori
logistica, trasporti e GdO e spesso
sono loro i promotori dell’innovazio-
ne nelle aziende del comparto che
investono per sviluppare caratteristi-
che rilevanti proprio per i loro clienti:
controllo e monitoraggio a distanza e
manutenzione online, qualità e con-
sumo dei carrelli.
Il libro bianco fotografa i bilanci, i
trend di vendita, la produzione e la
reddittività di 54 aziende del settore
dei carrelli individuate su un panel di
143 attività imprenditoriali presenti
sul territorio nazionale. La concentra-
zione maggiore delle imprese è nella
regione Emilia-Romagna e a seguire
in Veneto, Lombardia e Piemonte.
L’Italia risulta essere tra le prime cin-
que posizioni a livellomondiale come
produttore ed esportatore.
Il comparto gru mobili
Il futuro di questo settore vede l’e-
spansione dell’azienda produttrice
a consulente oltre che fornitore di
prodotto, inoltre il focus dell’offerta
viene sempre più spostato verso la
componente di servizi, passando dal-
la vendita al noleggio del prodotto.
parte, cantieristica civile.
Questo comparto rimane uno dei po-
chi in cui è ancora il cliente a cercare
l’azienda inunapercentuale elevatissi-
ma: nel 90% dei casi il cliente conosce
e cerca autonomamente l’azienda, i
rapporti commerciali sono infatti frutto
di relazioni di lunga durata e l’acqui-
sizione di nuovi clienti è affidata allo
‘scouting’ continuo del mercato e per
conoscenza personale e di terzi.
Il comparto scaffalature
I 49 produttori di scaffalature, che
costituiscono il campione, esporta-
no in Europa una quota pari al 76%
mentre verso gli Stati Uniti solo il 2%,
pur essendo il mercato con maggiori
potenzialità ma con difficoltà legate
alle normative locali. La metà delle
aziende coinvolte nell’analisi eviden-
zia una logica produttiva allargata alle
diverse famiglie di prodotto (scaffa-
lature industriali, leggere e commer-
ciali). Gli elementi critici del comparto
emersi dall’analisi sono la mancanza
di forza del brand, l’alto livello di
burocrazia che opprime il mercato
italiano, la diversificazione delle nor-
mative a livello locale e regionale. Il
mercato offre una domanda molto
frammentata a causa della presen-
za di numerose aziende di piccole
dimensioni; peculiarità che spesso
obbliga a personalizzare il prodotto
per ciascun cliente e, di conseguenza,
a razionalizzare la catena produttiva
e distributiva.
INTRALOGISTICA
DOSSIER
progettare
411
GENNAIO
/
FEBBRAIO
2018
41
Il vantaggio competitivo delle aziende
del comparto deriva da competenze
manageriali che si sommanoa compe-
tenze di innovazione tecnologica / ICT
e alla personalizzazione e consulenza.
Anche nel caso della produzione del-
le gru la concentrazione geografica
vede protagonista il Nord Italia. La
Penisola occupa il quinto posto tra i
Paesi esportatori verso gli Stati Uniti,
evidenzia lo studio una cifra esigua
rispetto al valore dell’export tedesco
verso gli USA che presenta una quota
superiore al 50% del totale.
Il comparto del sollevamento
Questo settore è il più numeroso in
ambito Aisem e le aziende presenti
sono molto diversificate in termini di
prodotti/servizi offerti; sono presenti
molte imprese specializzate nel fornire
esclusivamente servizi/manutenzione.
Il ciclo di vita del prodotto è molto
lungo e impatta sull’obsolescenza
del comparto, diventando un freno
all’innovazione.
La produzione è quasi esclusivamen-
te interna e nazionale, la compo-
nentistica può essere acquistata in
Italia o all’estero e gli accessori sono
prevalentemente ‘tailor made’.
Il 70% del sollevamento di serie viene
prodotto in Italia e le principali cate-
gorie di clienti sono: aziende/utilizza-
tori finali, rivenditori e altre aziende
produttrici che operano in vari settori,
dal manifatturiero all’energetico, il si-
derurgico, l’automotive e, in minima