30
progettare
406
•
MAGGIO
2017
Apertura ai robot collaborativi
Mitsubishi Electric lavora quindi an-
che sulla via della robotica collabo-
rativa con il progetto di un nuovo
prodotto già in fase avanzata di svi-
luppo, e che dovrebbe concretizzarsi
nel giro di qualche mese. “Su questo
fronte, Industria 4.0 ha il merito di
aver spinto il comparto della robotica
a interrogarsi sul futuro dei robot an-
che al di fuori dell’ambito industriale
- sostiene Filippis -, aprendo alla
robotica collaborativa nuovi ambiti
applicativi e tipologie di mercato
che Mitsubishi Electric si appresta
ad esplorare, caratterizzati da bassa
produttività, riduzione delle barriere,
semplicità d’uso e direct teaching”.
L’azienda si sta quindi muovendo
anche verso l’offerta nell’ambito dei
cosiddetti cobot, ben consapevole
del fatto che i robot collaborativi non
andranno a soppiantare i campi di
impiego della robotica tradizionale
standard, che continuerà a essere
forte sui mercati e nella maggior
parte degli ambiti industriali dove
sono richieste velocità e produttività,
con in aggiunta la parte di sicurez-
za. La robotica contestualizzata del
futuro dovrà inoltre tenere conto di
specializzazioni sempre più frequenti
in mercati e settori industriali carat-
terizzati da ambienti difficili, mercati
verticali come food e pharma che
presentano requisiti stringenti e re-
golamentazioni severe. “La compati-
bilità agli standard di questi settori -
spiega Filippis - comporta che i robot
devono cambiare pelle per resistere
ad agenti corrosivi, impiegando rive-
stimenti superficiali speciali, giunti in
acciaio inox, guarnizioni resistenti ad
agenti chimici e viti e carene speciali
per impedire l’accumulo di materiale
contaminato”.
Comunicazione bidirezionale
La forza della piattaforma di automa-
zione di Mitsubishi Electric consiste
nella capacità di poter gestire con
un unico cervello diverse parti del-
la macchina, se non addirittura la
macchina intera, provvedendo grazie
al modulo MES al trasferimento di-
retto di tutti i dati verso altri sistemi
in modalità di comunicazione com-
pletamente bidirezionale, dal basso
verso l’alto e viceversa, dai sistemi
informativi verso i singoli ambiti
produttivi. “Il concetto trova applica-
zione trasversale in tutte le tipologie
di mercato - conclude Filippis -, lad-
dove sia richiesta la parte di robotica,
con anche più robot nella stessa
macchina, unitamente alla parte di
movimentazione e di logica. Contia-
mo esempi di impiego in numerosi
mercati, come nel settore life science,
nel packaging e in diversi comparti
per applicazioni di assemblaggio”.
Uno specifico caso applicativo è
quello di un centro diagnostico che
al suo interno impiega due robot,
uno antropomorfo e uno scara, che
lavorano a stretto contatto dividendo
lo spazio di lavoro, effettuando movi-
menti sincronizzati manipolando fia-
le e provette con ausilio di sistemi di
visione, sensori e codici datamatrix.
I robot possono essere connessi alla
iQPlatformmediante il moduloMelfa
SafePlus, che dà modo all’operatore
di intervenire occasionalmente du-
rante il processo. Al termine delle a-
nalisi, tutte le informazioni relative al
campione analizzato sono trasmesse
direttamente a un database tramite
il modulo MES, e quindi collegate a
uno specifico paziente. Dal database
in senso inverso è quindi possibile
operare verso il basso, apportando
una determinata azione sul campione
grazie allo scambio diretto di dati tra
il centro diagnostico robotizzato e
tutto quanto vi ruota attorno, data-
base, cloud e sistemi gestionali. In
perfetto stile 4.0.
@marcocyn
SCENARI
Mitsubishi Electric lavora anche alle funzionalità di safety avanzate, abbinando elevata produttività dei robot tradizionali e la possibile interazione con gli operatori.