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GENNAIO
/
FEBBRAIO
2017
portavano solo 23 miliardi di surplus,
quota salita nel 2015 a 50,8 miliardi,
più della metà del surplus di bilancio
del Made in Italy. “In particolare - con-
tinua Fortis - nei 5.000 prodotti in cui
è possibile suddividere il commercio
mondiale, l’Italia è prima, seconda o
terza per miglior bilancia commercia-
le in ben 633 prodotti, e 264 di questi
appartengono alla meccanica, per un
totale di 72 miliardi di dollari”.
Molti primi posti
Ai primi posti l’Italia si posiziona in
categorie come macchine per im-
ballaggio, parti per turbine, pompe,
tubi, profilati e cavi. Lo studio mostra
quindi che l’Italia è il secondo Paese al
mondo dopo la Cina che riesce a bat-
tere la Germania in termini di miglior
bilancia commerciale per numero di
prodotti e apparecchi meccanici (183
prodotti contro i 193 della Cina), e
questi generano 42 miliardi di dollari,
pari al 2% del PIL italiano.
Le imprese italiane si comportano
molto bene sui mercati globali mal-
grado i molti elementi di incertezza
che hanno caratterizzato gli ultimi
anni, e il 2016 in particolare. Parten-
do dalla Brexit, che nell’immediato
ha superato l’esame dei mercati ma
che pone grandi incognite sulle futu-
re dinamiche dell’economia britan-
nica, all’effettoTrump sull’economia
europea, soprattutto relativamente
alla politica economica che gli U-
SA imboccheranno nei confronti
dei Paesi Nafta e all’energia, cioè
se proseguirà la spinta verso le
rinnovabili data da Obama o se si
opterà invece per un ritorno alle
fossili. Sullo sfondo, il tema dei
nuovi nazionalismi, che potrebbe-
ro portare politiche economiche di
protezionismo e di chiusura di al-
cuni mercati. Da tenere presente il
rallentamento della crescita in Cina,
l’isolamento della Russia, che in
seguito alle sanzioni internazionali
ha drasticamente ridotto gli scambi
commerciali con il resto del mondo,
e il calo del prezzo del petrolio che
ha ridotto il potere di acquisto dei
Paesi produttori.
Numerose incognite, che non devo-
no però scoraggiare le aziende ita-
liane: gli USA restano infatti il primo
Paese target per le nostre imprese,
e difficilmente ci potranno essere
interventi capaci di stravolgere le
relazioni commerciali solide con
l’Europa e l’Italia. Lo stesso vale per
la Russia, che con l’Italia intrattiene
eccellenti rapporti bilaterali, e conti-
nua a offrire grosse opportunità per
crescere, anche avvantaggiandosi
della campagna Made in Russia che
chiama i costruttori esteri a portare
tecnologia e know-how nel Paese.
Un’immagine positiva
La Cina resta un enorme mercato, do-
ve nella meccanica le nostre imprese
hanno ancora posizioni da recuperare,
così come ha interessanti prospettive
di crescita l’India, che torna a riaprirsi
all’Italia dopo la risoluzione dell’osta-
colo politico della questione Marò.
Grandi potenzialità di crescita ancora
poco utilizzate vi sono infine in Asia,
ad esempio in Vietnam, Paese con
un’economia stabile e relazioni indu-
striali molto positive con l’Italia, che
spalanca le porte al nostro Paese con-
siderando la meccanica Made in Italy
al top nel mondo, ben conoscendo
anche la serietà del comportamento
commerciale delle nostre imprese
grazie a uno storico di aziende con già
importanti presenze produttive locali.
Molto cambiato negli ultimi anni è an-
che il supporto istituzionale all’inter-
nazionalizzazione, che oggi si avvale
di un approcciomolto più pragmatico,
sinergico e collaborativo tra ICE A-
genzia, Sace e la rete di ambasciate
e consolati nel mondo. Gli uffici ICE
si trovano molto spesso all’interno
delle ambasciate, dove incontrano le
imprese per dare un supporto infor-
mativo di orientamento al mercato:
un aiuto prezioso nelle fasi iniziali di
approccio a un Paese.
Cresce anche il numero di missioni
imprenditoriali: sette solo negli ultimi
ECONOMIA