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GIUGNO
/
LUGLIO
2016
Misure che mirano però a risultati
a lungo termine, in contrasto con
la convergenza verso il modello a-
mericano di governance”.
Innovazione e investimenti
Nel contesto economico attuale,
nuove forze direttive indicano per-
tanto la strada verso la potenziale
adozione di un nuovo modello di
governance e crescita nelle imprese.
“L’innovazione sembra essere un
fattore positivo per la crescita delle
aziende - spiega l’economista -, ma
nei fatti lo è solo per alcune. Inno-
vare è determinante per la crescita
delle cosiddette gazzelle, che tramite
un processo di esplorazione contri-
buiscono alla crescita tecnologica.
Innovare è passare da una tecnologia
A e una tecnologia E, molto diversa
da quella di partenza. Processo che
non avviene d’un balzo: per poter
mantenere aumento di fatturato e
occupazione, le gazzelle esplorano
infatti il panorama tecnologico con
cautela, procedendo per piccoli bal-
zi, da una tecnologia A, a una B,
C, fino a giungere alla tecnologia
E”. Dibattuta è quindi la relazione
tra governance e innovazione: per
alcuni economisti, la governance ha
un impatto positivo nell’orientare gli
investimenti, ivi inclusi quelli innova-
tivi. Di contro, la governance avrebbe
un impatto dannoso in quanto privi-
Ciò è fondamentale per definire un
nuovo paradigma nella relazione tra
governance ed eco-innovazione, a-
spetto ancora poco indagato dagli
economisti: in contrasto con quello
americano, sarebbe infatti possibi-
le prospettare un nuovo modello
che guardando all’interesse degli
stakeholder privilegi comportamen-
ti atti a creare benessere a carico
dell’ecosistema, all’insegna della re-
lazione tra le aziende e il territorio in
cui sono inserite e operano. “Questo
potrebbe avvenire agendo sia sul
fronte delle sanzioni per le realtà
che non adottano comportamenti
sostenibili - conclude Krafft -, sia so-
prattutto sul fronte dei finanziamenti
pubblici, privilegiando l’accesso per
le aziende verdi, più attente a svi-
luppare il ‘capitale paziente’ green a
lungo termine, piuttosto che quello
impaziente a breve termine”. Un
cambiamento di modello che sta
avvenendo, se pur lentamente, ma
che potrebbe rappresentare la via
per l’Europa per uscire dalla crisi,
tornando a correre e a crescere a
tassi significativi.
@marcocyn
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