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progettare

398

MAGGIO

2016

nelle centrali. La CO2 è poco costosa,

ha un GWP molto basso e minori re-

strizioni normative sull’utilizzo rispetto

all’SF6. Questa innovazione amplia ul-

teriormente l’impiegodella tecnologia

OGI nella rilevazione di perdite di gas.

Il livello di purezza dell’idrogeno nella

turbina viene garantito e l’impianto

potrà funzionare normalmente. Infatti

è sufficiente aggiungere all’idrogeno

una piccola quantità di CO

2

(gene-

ralmente 3-5%) come tracciante per

consentire alla termocamera OGI di

individuare la perdita. Dunque con

Flir GF343 i tecnici dispongono di

un nuovo strumento per individuare

l’origine di perdite mantenendo in

esercizio l’impianto.

Aggiungendo all’idrogenouna piccola

quantità di CO

2

(< 5%) come gas trac-

ciante, il generatore può comunque

funzionare mantenendo i livelli di si-

curezza ed efficienza richiesti.

Test condotti negli Stati Uniti e in Italia

hanno dimostrato che, in presenza di

una perdita, Flir GF343 è in grado di

visualizzare anche una minima quan-

tità (~2,5%) di CO2 utilizzata come gas

tracciante nel sistema, supportando i

manutentori nell’esatta individuazione

del problema, permettendodi valutare

la necessita di riparazioni immediate o

programmarle alla prossima fermata

di impianto. I tempi di fermo potreb-

bero ridursi di due o di tre giorni.

Maggiore sicurezza

Le piccole perdite non sono molto fre-

quenti,ma possono anche trasformar-

si in perdite di notevoli dimensioni.

infiammabile e, in alcune aree, un’e-

levata concentrazione di questo gas

può essere molto pericolosa.

I generatori a turbina rilasciano idroge-

no durante il normale funzionamento

e per mantenere la concentrazione

di idrogeno sotto la soglia di rischio

(sicurezza sul lavoro e pericolo di e-

splosione), deve essere garantita una

ventilazione adeguata. Pertanto, nelle

centrali elettriche le norme di sicu-

rezza nell’utilizzo di idrogeno sono

fondamentali.

Un ausilio alla manutenzione

Come dicevamo all’inizio, la più re-

cente evoluzione nel panorama della

tecnologia di rilevazione di gas ha

individuato nella termocamera uno

strumento prezioso e indispensabile

per le squadre addette alla manu-

tenzione. Da alcuni anni esse sono

anche impiegate nella rilevazione ot-

tica di gas utilizzando SF6 come gas

tracciante. Tuttavia, alcune centrali

elettriche sollevano obiezioni sull’u-

tilizzo dell’SF6 come gas tracciante

a causa del costo e all’alto impatto

sull’effetto serra (23,000 GWP) oltre

che alle restrizioni normative sull’uso

continuativo di SF6.

Flir Systems ha collaborato con leprin-

cipali realtà del settore per sviluppare

una nuova generazione di strumenti

per la rilevazione ottica di gas che po-

tessero vedere un gas tracciante privo

di queste controindicazioni. La nuova

termocamera per la rilevazione ottica

di gas Flir GF343 utilizzaCO2 come gas

tracciante, un gas sempre disponibile

ConFlirGF343, le squadredimanuten-

zione possono ridurre prontamente la

concentrazione di idrogeno nell’atmo-

sfera sotto il limite di esplosione.

La termocamera Flir GF343 utilizza un

sensore ad antimoniuro di indio (InSb)

Focal Plane Array (FPA) con risposta

spettrale di 3-5 µm e adattamento

spettrale su circa 4,3 µm mediante

filtro freddo e raffreddamento del

sensore a temperature criogeniche

(attorno ai 70 K o -203 ° C) tramite

un motore sterling. Il filtro freddo o

regolazione spettrale è fondamentale

per la tecnologiadi rilevazioneotticadi

gas enel casodella FlirGF343, la rende

particolarmente sensibile all’assorbi-

mento dell’infrarosso da parte del gas

CO

2

. In pratica, l’energia di fondo, ad

esempio irradiata da cielo, terra o altre

fonti riprese dalla termocamera, viene

assorbita dal gas.

La termocamera restituisce una im-

magine che mostra l’assorbimento

di energia sotto forma di contrasto

termico.

La termocamera non solo mostra

l’assorbimento spettrale, ma anche il

motodel gas, visualizzatoquindi come

un pennacchio di ‘fumo’.

La GF343 adotta infatti una tecnica di

miglioramento dell’immagine basata

sulla sottrazione continua di termo-

grammi che consente di visualizzare

il movimento del gas.

La modalità high sensitivity mode

(HSM) ad alta sensibilità è il cardine

della rilevazione di perdite infinitesi-

mali. HSM è una tecnica di elabora-

zione video a sottrazione di immagine

che migliora efficacemente la sensibi-

lità termica della termocamera.

Un percentuale dei pixel di un foto-

gramma della sequenza viene sot-

tratta dai fotogrammi successivi. Così

si può evidenziare il movimento del

gas e migliorare la sensibilità della

termocamera per poter individuare la

più piccola perdita di CO

2

, anche senza

l’utilizzo di un cavalletto.

La termocamera Flir GF343 (nella foto

d’apertura) individua la CO2 utilizzata

come gas tracciante nel sistema, support-

ando i manutentori nell’esatta individu-

azione di perdite di idrogeno.