progettare
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novembre
/
dicembre
2015
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stampare etichette personalizzate.
“Le operazioni sostanzialmente sono
sempre le stesse - spiega Ferrandino
-, ma il problema sorge all’intorno,
per cui nasce l’esigenza di avere
qualche cosa che gira letteralmente
intorno alle stazioni, e che sia in
grado di gestire questa varietà in
forte crescita”.
AGV intelligenti
e integrazione verticale
Per creare una piattaforma produt-
tiva capace di reagire alle esigenze
mutevoli del consumatore serve per-
tanto un nuovo tipo di automazione,
che ridisegni il collegamento tra le
stazioni impiegando elementi mo-
bili e intelligenti, atti a introdurre la
flessibilità richiesta. “In concreto, si
tratta di impiegare delle navette AGV
capaci di muoversi con agilità tra le
postazioni di lavoro - spiega il diret-
tore generale -, per cui rispetto al
tradizionale ambiente di produzione,
dove gli uomini prendono e portano
i pezzi per montarli, ora sono i pezzi
che vanno all’uomo per essere mon-
tati. Ma non basta: queste navette
devono anche essere intelligenti, in
quanto devono poter riconoscere la
diversità del prodotto per poterla
di conseguenza gestire in maniera
specifica, e per questo diventano
fondamentali i sensori. Inoltre, de-
vono essere in grado di interloquire
con chi gestisce la fabbrica, oltre
che con gli operatori stessi, essendo
connesse al sistema gestionale”. Si
tratta in pratica di un’altra rivoluzio-
ne che caratterizza l’industria 4.0, la
cosiddetta integrazione verticale, che
introduce sistemi di comunicazione
industriale e la capacità di interlo-
quire con i sistemi gestionali ERP,
evolvendo verso un tipo di robotica
collaborativa, fatta di macchine e
robot flessibili, agili e intelligenti in
grado di comunicare tra loro e di
interagire con l’uomomediante l’uso
Industria customer oriented
Un cambio di paradigma è già in
corso nell’industria mondiale: oggi
l’industria è sempre più customer
oriented, come illustra Giorgio Fer-
randino, direttore generale di SEW-
Eurodrive Italia: “I trend correnti in-
dicano che nel mondo entro il 2030
la produzione sarà individualizzata
per i suoi due terzi, mentre la pro-
duzione tradizionale sarà limitata
solo a un terzo del totale.
È il cosiddetto fenomeno della mass
customization, che comporta un
tipo di produzione sempre più di-
versificata, al fine di ricalcare con
crescente aderenza le esigenze più
specifiche e individuali di clienti e
consumatori.
Per far fronte a questo nuovo pa-
radigma, le aziende produttive de-
vono fare ricorso a un nuovo tipo
di automazione, flessibile e intelli-
gente, che sia in grado di gestire
questa complessità crescente, con
un forte impatto sull’intralogistica
in fabbrica.
Automazione e logistica sono infatti
due anime che devono cominciare a
parlarsi, in quanto logistica e intra-
logistica, lungi dall’essere qualcosa
di marginale nel campo dell’auto-
mazione e un mero centro di costo,
come vengono spesso viste ancora
oggi, diventeranno sempre più atti-
vità core nell’industria 4.0”.
Produzione e distribuzione locali
La personalizzazione crescente inte-
ressa in primo luogo la produzione:
diversificazione dei mercati e per-
sonalizzazione spinta del prodotto
impongono una revisione del concet-
to di produzione e logistica diffuso
negli anni 90 e nei primi anni 2000.
Questo consisteva nel creare enormi
magazzini dotati di un tipo di auto-
mazione non flessibile, dai quali si
distribuiva ad ampio raggio in tutto
il mondo per soddisfare le esigenze
dei diversi mercati. “Questo modello
non è più funzionale: oggi occorre
produrre localmente quello che il
mercato locale richiede, e distribuirlo
in loco per soddisfare le diverse e
peculiari esigenze dei singoli mercati
- continua Ferrandino -. Ciò comporta
in primo luogo grandi cambiamenti
per il produttore: la catena di produ-
zione tradizionale prevede stazioni di
lavoro che eseguono i diversi step di
lavorazione, e queste sono collegate
da conveyor fissi, nastri di trasporto
appoggiati a terra su cui il prodotto
passa da una stazione all’altra, un
tipo di linea piuttosto rigido e privo
di flessibilità”. E anche laddove la cu-
stomizzazione non dovesse toccare
tanto la sostanza del prodotto in sé,
l’innovazione riguarda comunque il
packaging, basti pensare alle bevan-
de, con la varietà estrema di colori
e formati possibili o la necessità di
Giorgio Ferrandino
è direttore generale
di SEW-Eurodrive
Italia.