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progettare 385

NOVEMBRE

/

DICEMBRE

2014

45

di estremo interesse e coinvolge

a pieno titolo i costruttori di mac-

chine e gli utilizzatori. Quindi, si è

brevemente accennato alla norma

EN ISO 12100 in particolare sulle

strategie di riduzione del rischio

attraverso il three-step method:

stadio 1, misure di protezione in-

tegrate nella progettazione; stadio

2, applicazione di protezioni e/o

misure di protezione complementa-

ri; stadio 3, informazioni per l’uso.

Successivamente si sono affrontati

gli aspetti legati alla Functional

Safety cioè l’implementazione delle

funzioni di sicurezza nel momento

in cui non sia stato possibile ridurre

il rischio attraverso la progettazio-

ne (stadio 1). Le specifiche norme

di riferimento sono la EN ISO 13849

parte 1 e parte 2 che fissano i prin-

cipi generali per la sicurezza e la

validazione delle parti dei sistemi

di comando, dei macchinari, le-

gati alla sicurezza. Nei casi in cui

le norme non siano esaustive si

può tener conto delle Linee Guida

redatte dagli Enti Tedeschi Dguv

(Ente tedesco per l’assicurazione

contro gli infortuni) e IFA (Ente

tecnico-scientifico tedesco per la

prevenzione e sicurezza).

Freno di sicurezza

Un elemento tradizionalmente utiliz-

zato per la tenuta dei carichi gravi-

tazionali è il freno di sicurezza. Si è

quindi analizzato in chemodo il freno

può essere considerato un compo-

nente di sicurezza, verificando quali

requisiti deve possedere per essere

considerato tale ai sensi della Di-

rettiva Macchine 2006/42/CE; anche

secondo le indicazioni della norma

EN ISO 13849-2 e delle linee guida

degli autorevoli Enti tedeschi Dguv

e IFA. Pick and place, robot, portali,

palettizzatori, presse, e macchine

utensili, sono molte le applicazioni

dove si ha a che fare con carichi

soggetti a forza di gravità, e mol-

teplici sono le soluzioni costruttive

che possono essere adottate. Da

questi settori industriali sono sta-

ti selezionati alcuni casi applicativi

concreti. È stata fatta un’analisi dei

rischi da cui si è definito il livello dei

requisiti di sicurezza necessari. Sono

state quindi presentate le soluzioni

architetturali che permettono di sod-

disfare tali requisiti attraverso l’uso

di componenti di Pilz e Mayr speci-

ficatamente concepiti per contribuire

all’adempimento delle funzioni di

sicurezza. Al termine dell’evento i

partecipanti si sono confrontati con

gli esperti di Pilz e Mayr per appro-

fondimenti, chiarimenti e delucida-

zioni sugli argomenti trattati e sugli

esempi esposti.

A. Surace, Mayr Italia.