progettare 385
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NOVEMBRE
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DICEMBRE
2014
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go, l’internazionalizzazione delle
imprese italiane è fondamentale
per il loro successo. Le aziende
chiedono da tempo la necessità
di interventi volti a promuovere
politiche industriali che favorisca-
no gli investimenti su ricerca e
innovazione, a ridurre il costo del
lavoro, a ristabilire il rispetto della
legalità, l’efficienza della pubblica
amministrazione, ad accorciare i
tempi della giustizia civile, a ridur-
re la pressione fiscale, ritardi nei
pagamenti, etica, lotta all’evasio-
ne fiscale. Tutti questi argomenti
sono stati trattati dai relatori con
esempi, tabelle e dati percentua-
li approfonditi. Una situazione
complessa, ma non impossibile
da risolvere, con la volontà di tutti.
Segnaliamo qui di seguito alcuni
interventi.
Una fotografia fiscale
Gianfranco Fabi ha sottolineato I
punti deboli dell’Italia. Secondo
la classifica del World Economic
Forum l’Italia è al 49° posto su 144
Paesi nella classifica della com-
petitività (al primo posto c’è la
Svizzera poi Singapore, Stati Uniti,
Finlandia e Germania). I limiti dello
sviluppo del nostro Paese, sempre
secondo il WEF, sono principal-
mente: l’inefficienza della buro-
crazia, le numerose scadenze delle
imposte, accesso al finanziamento,
regole sul lavoro troppo rigide e
corruzione. Soprattutto esistono
differenze marcate nella composi-
zione della spesa. Spendiamo mol-
to di più per pensioni, in linea per la
sanità, molto meno per l’istruzione
(compresa l’Università.) e per il
welfare escluse pensioni. Pensioni
e sanità fanno da soli oltre il 40%
della spesa. Del resto ci sono altri
fattori da tenere in considerazione:
l’invecchiamento della popolazio-
ne o tutele di particolari interessi
a scapito di altri? Potrebbe esserci
una strada diversa per la risolu-
zione di questi problemi. Quella
dove c’è più società e meno Stato,
meno regole e più responsabilità,
meno procedure e più razionalità,
meno carte bollate e più libertà,
più fiducia e più creatività.
Paolo Zabeo, ha rimarcato l’aspet-
to delle tasse e della burocrazia
sulle medie imprese. Negli ultimi
anni la situazione è peggiorata.
Politiche di austerità e rigore han-
no inciso molto sulla pressione
fiscale. Sono mancati gli investi-
menti pubblici e i tagli alla spesa
L’intervento di Roberto Bottacini, CEO di Pneumax.