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verano: manutenzione e ispezione;
riparazioni programmate; riparazioni
non programmate; costi energetici;
costi per gli ambienti; materiali ausi-
liari e di esercizio; smaltimento; costi
di magazzino.
Tenendo conto di questi punti, le
centraline compatte, dotate di valvo-
le a sede e concepite per il servizio
intermittente, offrono un considere-
vole potenziale di risparmio rispetto
a centraline comuni.
Minima manutenzione
Si comincia già da un fabbisogno di
manutenzione minimo. Per esempio,
il produttore di centraline compatte
Hawe Hydraulik consiglia di effettua-
re il cambio dell’olio solo una volta
all’anno. Date le dimensioni contenu-
te della centralina, il serbatoio è re-
lativamente piccolo, di conseguenza
occorre una quantità di olio minore
per cui la spesa per questo materiale
risulta nettamente ridotta.
Durante il funzionamento intermit-
tente le centraline sono in funzione
solo per il 10-20% del periodo di
esercizio e questo ne allunga la vita
operativa proporzionalmente, mentre
i costi di manutenzione si riducono di
conseguenza. Inoltre le valvole a sede
causano pochi costi di manutenzione
poiché sono insensibili alle impurità.
Il potenziale di risparmio più grande
risiede nel consumo di corrente elet-
trica. Dal progetto di ricerca Maxiem
svolto dal Politecnico di Darmstadt
risulta che per ogni singola centralina
idraulica di una macchina utensile si
può raggiungere realisticamente un
risparmio di energia annuo di oltre
700 euro. E si tratta solo dei costi di
energia diretti. Indirettamente vi si
aggiunge un’ulteriore riduzione del
10%, perché se sono concepiti per
il servizio intermittente, le centraline
compatte non necessitano di sistemi
di refrigerazione esterni.
Una centralina compatta che può es-
sere integrata nella macchina, richie-
de una spesa per i locali nettamente
minore rispetto alle centraline comu-
ni, se si parte dal presupposto di 60
euro/m² all’anno. Un ingombromino-
re si ripercuote positivamente anche
sulle spese di magazzino. Altrettanto
vale per lo smaltimento, dato che un
minor impiego di materiale si traduce
in una spesa inferiore.
Le centraline compatte dotate di val-
vole a sede e progettate per il servizio
intermittente fanno scendere il fabbi-
sogno di risorse del sistema idraulico
e riducono così le spese per il suo
ciclo di vita.
Contemporaneamente, offrendo la
funzionalità di accumulatori idraulici,
questi sistemi possono aumentare la
produttività della macchina utensile.
Accorciare i tempi
Tali accumulatori rendono disponibile
molta energia idraulica per breve tem-
po per quelle funzioni che richiedo-
no reazioni rapide. Questo consente
per esempio di ottimizzare il cambio
dell’utensile inmodo tale da accorcia-
re il tempo complessivo dedicato alla
lavorazione dei pezzi.
In pratica si stima che dall’impiego di
centraline compatte scaturisca un po-
tenziale risparmio superiore ai 1.200
euro per anno e per macchina. Questo
dimostra in maniera esemplare che
una spesa (al momento dell’acquisto)
lievemente maggiore di un tale sotto-
sistema si ammortizza poi rapidamen-
te e che quindi a regime si possono
ridurre notevolmente le spese per
la produzione di ogni singolo pezzo.
Con le spese di acquisto di un sistema
idraulico le cose vanno come per l’ac-
quisto di una nuova automobile. Alla
fine, il modello che sembra più costo-
so si rivela la scelta più conveniente
per via del risparmio di carburante e
della sicurezza.
Per le centraline compatte di alto
livello qualitativo vale esattamente la
stessa cosa: se si considera comples-
sivamente il processo di lavorazione,
esse non risultano solo più conve-
nienti ma preservano anche l’utente
da fermi della produzione indesiderati
e costosi.
A sinistra, centralina
compatta KA con valvole
montate esternamente e
accumulatore di pressione.
A destra, confronto fra
i costi del ciclo di vita
di un sistema idraulico
convenzionale e quelli
di un gruppo compatto
Hawe.
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SETTEMBRE
2014
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